Trento: giro di vite sul gioco d'azzardo

Sì unanime in consiglio: prevenzione, controllo, comunità terapeutica


Chiara Bert


TRENTO. Il Comune promette un giro di vite sul gioco d'azzardo, diventato ormai un'emergenza sociale se è vero che nei primi tre mesi del 2011 i trentini hanno speso in slot machine 150 milioni di euro. Il consiglio ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno di Eleonora Angeli: progetti di prevenzione, controlli sui locali, regolamento per i locali, comunità terapeutica. L'allarme per il dilagare della dipendenza dal gioco d'azzardo per una volta ha messo d'accordo tutti, destra e sinistra. Si spiega così il sì corale dell'aula alla mozione, evento che ormai si verifica rarissimamente. La proposta è frutto di un percorso bipartisan promosso dalla giovane consigliera dell'Upt Eleonora Angeli, che ha coinvolto i consigli di Trento e Rovereto. Il tentativo è di sensibilizzare i cittadini al problema e di mettere un freno a comportamenti che spesso non vengono subito percepiti come dipendenza dagli interessati. I numeri del resto parlano da soli. In Trentino si stimano 15 mila giocatori, 3 mila solo nel Comune di Trento, e hanno speso 150 milioni nei primi mesi del 2011, una media di 99 euro a testa al mese: è il 69% ad essere attratto dalle macchinette mangia-soldi (contro il 54% in Italia) che si trovano ormai ovunque, ricevitorie, bar e negozi. L'ordine del giorno approvato mercoledì sera a palazzo Thun impegna la giunta a realizzare progetti di prevenzione delle nuove dipendenze e in particolare il gioco d'azzardo, a prevedere una campagna di sensibilizzazione e informazione, a costituire un gruppo di lavoro con la presenza del Sert, di un consigliere dei Comuni di Trento e Rovereto, un consigliere provinciale e associazioni che si occupano di prevenzione. La polizia municipale sarà sensibilizzata a svolgere un'azione costante di controllo per garantire il rispetto delle norme nei locali, in particolare il divieto del gioco per i minorenni e l'esposizione di materiale informativo sul gioco d'azzardo. Al contrario, saranno promossi i locali che adottano comportamenti virtuosi, che decidono di rimuovere le slot machine o di non installarle, assegnando loro il marchio Family. Sarà poi valutata la possibilità di predisporre uno specifico regolamento che autorizzi gli esercizi pubblici e le tabaccherie ad installare macchinette solo in appositi spazi per impedire la vista degli apparecchi ai clienti abituali. Nel pacchetto di iniziative si punta infine ad una strategia coordinata con la Provincia su alcuni fronti: l'attivazione di un numero verde dedicato, ma soprattutto l'apertura di una comunità terapeutica per le nuove dipendenze (o una convenzione con la struttura di Bressanone) e la destinazione dell'1% delle imposte derivanti dal gioco a un fondo per la prevenzione e la riabilitazione.

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