TRENTO. «Gli studi realizzati finora (e che abbiamo potuto consultare) ci autorizzano e ci incoraggiano da tanti punti di vista a proseguire nella proposta di un collegamento funiviario fra Trento e Vason, sul Monte Bondone» dice Dario Maestranzi, consigliere comunale con delega del sindaco per il Monte Bondone. Si tratterebbe - sostiene Maestranzi - di una funivia anzitutto al servizio della città e dei suoi abitanti: «In una frase sola, ciò che vogliamo è rendere quotidiano il rapporto tra i trentini e il Monte Bondone. Poter accedere a un parco naturale in 10-20 minuti avrebbe un valore enorme: pensiamo a tutte le persone (anche quelle meno giovani) che potrebbero salire in quota, anche per una breve passeggiata, soprattutto nel periodo di caldo estivo, ma pensiamo anche all’incentivazione della pratica sportiva, con gli effetti socio-sanitari che sono noti e documentati».

Così Maestranzi immagina il Bondone come luogo ideale dove praticare il ciclismo, la mountain bike, lo scialpinismo, le ciaspole, lo sci, lo snowboard, il parapendio ma anche il golf e lo speed riding (che è una variante del parapendio). «Per non parlare - continua il consigliere del Patt - delle famiglie e dei bambini e di tutto ciò che di educativo e ricreativo troverebbero in Monte Bondone con molta più facilità e quotidianità: stiamo pensando ad un acropark oltre a rafforzare le aree gioco». Ragionamenti in corso anche su un running park: «Ogni cittadino con la passione per la corsa, partendo da casa, potrebbe allenarsi in quota in uno scenario formidabile invece che in ciclabile come per lo più avviene ora». Intanto si ragiona anche sulle cose più basilari, come la creazione di mappe tematiche (per le mountain bike, ma anche per i percorsi naturalistici) da mettere a disposizione di chi vuole godere delle risorse del Monte Bondone. Sembra un’idea scontata, ma ancora non è stata realizzata.