Trento: aggredito e rapinato in pieno centro

Preso a calci e pugni in Santa Maria mentre passeggiava con il cane


Mara Deimichei


TRENTO. Aggredito, preso a calci e pugni e rapinato, mentre passeggia con il cane. È successo alle 21 di venerdì sera ma il giorno prima c'era stato un assaggio di quello che poi è avvenuto. Protagonista un 47enne di Trento che, come ogni sera era uscito con il cane per la passeggiata che lo porta ad attraversare anche piazza Dante. Ora i carabinieri stanno cercando di far luce su quanto avvenuto e un aiuto prezioso potrà arrivare anche dai filmati delle telecamere che monitorano la piazza davanti alla stazione. L'aggressione a calci e pugni è avvenuta alle 21 di venerdì sera. Il quarantenne ha spiegato che già in piazza Dante aveva incontrato due maghrebini con i quali c'era stato un alterco. Tutto finito così? Assolutamente no. I due lo avrebbero seguito fino in piazza Santa Maria Maggiore dove il trentino è stato preso a calci e pugni fino a quando non è finito a terra. Una scarica di violenza che probabilmente era finalizzata alla rapina: i due, infatti, se ne sono andati con il cellulare dell'uomo. Quest'ultimo è stato medicato al pronto soccorso (la prognosi è, per ora, di sei giorni) e poi si è rivolto ai carabinieri per denunciare quello che era successo. Oltre a raccontare l'aggressione di venerdì sera ha anche spiegato che c'era stato un prologo giovedì. Sempre mentre stava portando il cane a fare la passeggiata serale, sarebbe stato avvicinato dagli stessi due nordafricani che lo avrebbero spintonato. In quel caso l'episodio era stato, per così dire, lieve tanto che non aveva chiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Intervento che invece ha richiesto venerdì sera. Quest'ultimo episodio ricalca quanto successo nella notte fra mercoledì e giovedì sempre a Trento, sempre in centro città. Protagonista, questa volta uno studente universitario che, mentre stava rientrando a casa dopo una serata passata con gli amici è stato avvicinato da tre stranieri - quasi certamente nordafricani - che prima lo hanno importunato, poi l'hanno picchiato selvaggiamente e quindi derubato del portafoglio. L'aggressione in via Tomaso Gar, a pochi metri dall'abitazione che divide con altri ragazzi. A raccontare la drammatica sequenza del pestaggio è la vittima stessa, ricoverata al Santa Chiara con il setto nasale rotto e un trauma cranico. «Stavo arrivando da via Rosmini - spiegava, ancora comprensibilmente scosso, dal letto del reparto di neurologia - e in giro c'era ancora gente. Ho notato che dietro di me c'erano tre persone: in un primo momento non ci ho fatto molto caso, poi ho allungato il passo, ma poi loro mi hanno raggiunto quando ero ormai sotto casa». Il racconto di quanto accaduto in seguito è drammatico. «"Dammi un euro, dammi un euro" insisteva uno - rivela il giovane, che non nasconde d'avere ancora paura tanto da voler mantenere l'anonimato - ma io sono rimasto in silenzio, anche quando hanno incominciato a chiedermi di vedere che ora era. E chiaro che volevano l'orologio, ma io non ho mai reagito, non ho detto una parola, evitando di reagire e di cadere nella provocazione». Per questo, la violenza seguita alle parole non ha spiegazione. «Mi hanno spinto a terra - continua lo studente - e poi mi hanno colpito in testa con una bottiglia. Ho cercato di rialzarmi, ma sono stato colpito con un violentissimo pugno al naso». Poi la memoria del giovane si offusca. «Non ricordo cosa sia successo dopo. So che mi hanno portato via il portafoglio mentre io devo essere riuscito ad arrivare fino a casa, dove i ragazzi che vivono con me mi hanno prestato le prime cure e hanno chiamato i carabinieri». Dopo il sopralluogo in via Gar degli specialisti del nucleo investigazioni scientifiche dei carabinieri, si aspettato i risultati delle indagini tecniche esaguite sul sangue che è stato trovato in strada. Sangue che potrebbe portare all'individuazione degli aggressori. Sembrerebbe escluso che si tratti delle stesse persone visto che la descrizione non coincide anche se lo studente universitario è stato in grado di fornire degli identikit molto vaghi di chi lo ha assalito.

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