Trento, 3.300 raccomandatebloccate negli uffici postali

E’ intervenuto addirittura il Ministero che, dopo aver fatto una verifica sulla situazione, ha chiesto alla direzione delle Poste di trovare una soluzione. L’accorpamento degli sportelli soprattutto in centro città ha più che raddoppiato la presenza dei clienti, aumentando a dismisura la quantità di raccomandate e assicurate giacenti



POSTE Segnalate i disservizi

TRENTO.
Va male. E andrà ancora peggio. E’ intervenuto addirittura il Ministero che, dopo aver fatto una verifica sulla situazione, ha chiesto alla direzione delle Poste di trovare una soluzione. L’accorpamento degli sportelli soprattutto in centro città ha più che raddoppiato la presenza dei clienti, aumentando a dismisura la quantità di raccomandate e assicurate giacenti. Dopo aver raccolto sul Trentino le proteste e gli esempi di disservizi, ora arrivano la conferma nei numeri vidimati da Roma.
Anche il Crtcu (Centro di ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti) aveva fatto propria questa battaglia ed aveva chiesto direttamente al Ministero dello sviluppo economico di farsi carico di una verifica sul campo. Ebbene, in città i problemi sono reali e non certo immaginari. Nella sede centrale, al momento del sopralluogo degli incaricati ministeriali c’erano 1160 buste giacenti, con un aumento di un terzo pre accorpamenti e una forte impennata del flusso di utenti. Se possibile, va addirittura peggio allo sportello di via Trener dove gli ispettori hanno trovato 784 plichi “dormienti” e un traffico più che raddoppiato dopo l’assorbimento di Gardolo. Andrà sicuramente peggio quando sarà a regime anche l’accorpamento di Meano.
In via Gazzoletti si presentano mediamente ogni giorno sessanta persone in più che si mettono in fila. Qui la posta che rimane nei sacchi è addirittura triplicata: al momento della verifica c’erano 500 “pezzi” in giacenza.
In viale Verona, invece, va di lusso: le giacenze sono solo raddoppiate e sono 40 in più al giorno i clienti che sfidano la coda allo sportello. Le giacenze rilevate sono state 560. A Sopramonte e Ravina le cose vanno ancora bene, ma si deve attendere l’assorbimento di Cadine, nel primo sportello, e di Romagnano nel secondo. «Giacenze non significative», recita il Ministero, nella sede postale di Cognola, mentre a Mattarello la situazione non è cambiata, ma ugualmente conta 365 plichi postali fermi.
Proprio ieri la Confartigianato nazionale ha diffuso i dati di un sondaggio sul tempo trascorso in coda dagli italiani davanti agli sportelli dei servizi pubblici. Ebbene, il conto è salato per i cittadini che mediamente passano 10 ore all’anno in coda. A Trento, per la verità, la media è la migliore e si riduce a sei ore, ma per i cittadini è comunque un costo considerevole.
«E in questa situazione - commenta Paola Francesconi, direttore del Crtcu - Poste Italiane che fa a Trento? Accorpa i servizi e peggiora la qualità, non rispettando gli standard previsti dal contratto di servizio. Chiediamo come minimo di ripristinare al più presto il servizio di distribuzione di raccomandate, assicurate e atti giudiziari nei 14 sportelli in cui il servizio è stato soppresso».

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