Trentino.live, il nostro «Festival» conquista la città

Dalla politica alla montagna: confronti, stimoli e proposte: con i lettori in primo piano. Gran finale con la Dandini e la maratona fotografica


di Alberto Faustini


Rossi e Kompatscher sono due presidenti forti. Ma corrono ogni il giorno il rischio di restare in un angolo, emarginati alle altre Regioni e vittime di quello che anche ieri il Landeshauptmann altoatesino - nell’intervista condotta da Luca Petermaier e Chiara Bert nell’ambito di TRENTINO.live - ha definito il vento ostile che si respira nel Paese. Ad essere sinceri, un po’ del vento ostile se lo sono cercato. Per non farsi mancare nulla e per non sfigurare di fronte alla “rimborsopoli” che ha travolto quasi tutte le Regioni - che costano tanto e contano poco - i nostri “prodi” (si fa per dire) si sono infatti inventati le liquidazioni d’oro.

Ma anche su questo, a TRENTINO.live, Rossi e Kompastcher hanno fatto una promessa: non si perderà tempo e si cercherà di intervenire anche sui diritti acquisiti. Giustamente, c’è chi fa notare che l’ex ministro Fornero non si fece tutti questi problemi quando si trattò di colpire i diritti acquisiti di migliaia e migliaia di lavoratori (e non di politici) italiani. Come a dire che ai due presidenti spetta il compito di cambiare tutto. E in fretta. Spetterà poi ad altri, semmai, presentare ricorso e battersi per tutelare un “diritto” che per troppo tempo nessuno ha osato scalfire o mettere in dubbio e che nell’Italia e nel Trentino di oggi risulta indigesto e indifendibile. Ma qualcuno di voi riesce ad immaginarsi che uno degli ex consiglieri che per molto tempo ha sguazzato nell’oro come Paperone possa metterci la faccia e battersi per mantenere un privilegio come questo? Può essere che le facce di bronzo vincano qualsiasi imbarazzo. Ma non dev’essere questo - al di là degli autorevoli pareri tecnici che hanno raccolto - a trattenere i due governatori, chiamati a prendere le distanze da un clima, da una stagione, da un andazzo.

A rafforzare l’impegno - nel corso di un’intervista nella quale ha parlato del capoluogo senza imboccare scorciatoie - ci ha pensato anche il sindaco di Trento: Alessandro Andreatta, ieri mattina, ha infatti preso le distanze da una vicenda che ha in parte spezzato il filo della fiducia che ancora legava, da queste parti, governanti e governati. Come riferiamo a parte, ha fatto anche di più, il sindaco: ha parlato del suo impegno, del suo stipendio, del vitalizio che i sindaci non percepiscono, del ruolo dei sindaci (a cominciare da Renzi) nell’Italia di oggi.

Il nostro festival s’è dunque subito proposto come un’officina di idee. Anche il ministro dell’agricoltura, Maurizio Martina, alla sua prima importante apparizione pubblica di questo tipo, ha tracciato una strada. Con lettiana pacatezza e con bersaniano aplomb - pur essendo un autorevole membro del governo Renzi - ha guardato all’Europa e ad un settore che ancora tira, ma che non può certo sedersi su allori precari. E ha raccontato a Paolo Mantovan anche ciò che accade in un consiglio dei ministri guidato da un presidente che ha il piede perennemente pigiato sull’acceleratore.

Molti stimoli anche dal dibattito sulla montagna che verrà. Lorenzo Dellai, che continua a considerarsi (o almeno ad apparire) prestato a Roma, ha considerato chiuso il ciclo delle strade e degli impianti di risalita, ribadendo - di fronte al bivio che gli ha piazzato davanti Andrea Selva - la necessità di un Trentino che sappia conciliare infrastrutture (rigorosamente sostenibili) e ambiente. Tema in parte ripreso anche da Ilaria Vescovi, imprenditrice, presidente della società editrice del nostro giornale, freschissima presidente del Mart, ma soprattutto ex stella della nazionale italiana di sci.

A Mauro Corona e Michil Costa - profeti applauditissimi, insieme al fotografo Stefano Torrione - il compito di far riflettere, anche con qualche buon pugno in faccia, sul destino (inevitabile) di una montagna che ha ancora poco tempo per cambiare passo e anche, in un certo senso, forma. Un dibattito che in parte resta aperto e che ci impone di aggiungere inchiostro e parole che non mancheranno, nei prossimi giorni.

Ma ieri TRENTINO.live ha anche permesso ad ognuno di noi d’incontrare i lettori, di cucinare con loro - grazie all’inedito tandem Cristian Bertol Maurizio Fondriest, trainato da Luca Marognoli - di incontrare a tavola molti dei nostri quotidiani compagni di viaggio. Intenso l’incontro con Maria Concetta Mattei, con Andrea Makner (che ha rivelato d’essere l’avvocato Elide Agnolo) e con alcuni di noi ai Vicoli e allo Scrigno del Duomo. Gran folla, poi, per Luca Carboni. Il cantante - applauditissimo - ha raccontato i suoi trent’anni di musica e parole a Pierluigi Depentori.

Gran festa davvero. Un po’ diversa dal religioso e insieme ricco silenzio che, in mattinata, aveva accompagnato - nell’incontro con gli studenti al quale ha partecipato gran parte della redazione - la presentazione del filmato dedicato alla “costruzione” del giornale: un miracolo quotidiano fatto di idee, di notizie, di storie piene di altre storie e del respiro di una comunità che ha ancora tante cose da costruire e da raccontare.

A tenere uniti i luoghi e gli appuntamenti del nostro incontro con i lettori, ci ha pensato la maratona fotografica: una festa nella festa, un gioco divertente, ma anche una gara per “inquadrare” la città con gli occhi diversi e originali dei “fotografi per un giorno”. E oggi è stata una grande emozione la mattinata conclusiva: prima la lunga storia del giornale raccontata da Paolo Mantovan, poi un piacevolissimo duetto con Serena Dandini "tra profondità e ironia", come ha detto lei stessa. E il finale con i ragazzi sul palco, con le ricche e simpatiche premiazioni dei ragazzi che hanno partecipato alla maratona fotografica. Una cascata di colori, di allegria e di curiosità che ha travolto Trento.













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