Trentino, bilancio ridottoDellai si prepara a tagliare

Non saranno lacrime e sangue, ma il bilancio sarà comunque negativo con 60 milioni di euro in meno



TRENTO. Dellai si ispira alla Cancelliera tedesca Angela Merkel e al motto «rigore fiscale e rilancio della crescita» comincia a delineare il bilancio 2011. Il primo passo è stata la presentazione delle linee di impostazione della manovra finanziaria ai consiglieri di maggioranza. Non saranno lacrime e sangue, ma il bilancio sarà comunque negativo con 60 milioni di euro in meno.
L’incontro con la maggioranza si è svolto ieri pomeriggio in Piazza Dante. Un paio d’ore durante le quali il presidente Lorenzo Dellai ha spiegati ai consiglieri di maggioranza come la giunta intende impostare la manovra 2011. Il dato di partenza è che il bilancio del prossimo anno (salvo inversioni di tendenza) avrà segno negativo: -1,29% è la proiezione che fanno gli uffici della Provincia. L’ultimo dato negativo risale al 2005, quello ancora precedente al 1999. Insomma, non capita spesso (per fortuna) di dover fare i conti con bilanci a segno meno, ma è giusto non farsi cogliere impreparati. Del resto i dati economici in possesso della Provincia dimostrano una minore propensione all’investimento da parte delle imprese (-18,6%), un aumento della spesa per consumi ancora troppo contenuto (+0,4%) e soprattutto una diminuzione del gettito tributario raccolto sul territorio del 2,9% nei primi sei mesi dell’anno, con un crollo (-54,7%) delle imposte su redditi da capitale. Un dato, questo, che preoccupa non poco la Provincia la cui speranza è che nel secondo semestre il dato possa subire degli aggiustamenti al rialzo.
Questi i numeri. La domanda è: come intende muoversi la Provincia? Dato per scontato che non ci sono risorse per riproporre una manovra anticrsi («improponibile, nonostante l’elevato rating della Provincia, ripetere politiche di stimolo con il ricorso a strumenti di finanza straordinaria» - si legge nel documento di 36 pagine distribuito ieri au consiglieri), la Provincia non taglierà gli investimenti, ma cercherà di farli in modo più oculato, migliorando l’utilizzo delle risorse pubbliche disponibili.
L’idea di fondo della manovra 2011 è quella di impiegare risorse pubbliche per stimolare investimenti privati in ambiti innovativi (edilizia sostenibile, risparmio energetico, tecnologia, banda larga). E poi, snellimenti delle procedure amministrative, messa in rete di servizi, contenimento delle spese discrezionali e accessibilità interna (con Metroland, metropolitana di Trento, mobilità alternativa).
Dove si taglierà? Non sulla sanità, assicura Dellai, ma è ancora presto per capire gli ambiti in cui interverrà la scure. Un’idea chiara ce l’hanno i sindacati: «Agricoltura e rendite immobiliare» - attacca Paolo Burli, segretario della Cgil.

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