«Tre giorni d’inferno ora l’incubo è finito mio padre sta bene»

Giandomenico Manica è nella sua abitazione a Castellano La figlia Giada: «Per lui è stato uno sfogo e lo posso capire»



VILLA LAGARINA. Giandomenico Manica, l'uomo scomparso da Castellano lunedì scorso e ritrovato dalla polizia ferroviaria nella stazione dei treni di Santa Maria Novella a Firenze, ieri mattina verso le cinque, è tornato nella propria abitazione, assieme alla figlia Giada.

«Per me sono stati tre giorni di inferno – racconta Giada, operatrice della cooperativa sociale Villa Maria – ora sono esausta, senza forze, perché mio padre non si era reso conto che aveva fatto preoccupare la sua famiglia e tutte le persone che gli vogliono bene». Una decisione improvvisa: «Mio padre mi ha detto che voleva fare un giro nelle città italiane, perché aveva bisogno di staccare la spina, di prendersi un po' di tempo per stare da solo». Prima di approdare a Firenze, Giandomenico Manica aveva già visitato altre tre città. «Mio padre adesso è qui a casa, è tranquillo, sta bene – racconta ancora Giada – mio padre è riuscito ad arrivare a Firenze in treno. Mi ha raccontato che ha visitato Modena, Bologna e Firenze. E ieri sera (venerdì) era in stazione con l'intenzione di raggiungere Lucca». Nella stazione di Santa Maria Novella, a Firenze, l'uomo è stato riconosciuto dagli agenti della polizia ferroviaria. «Quando siamo arrivati in stazione mio padre non dava segni di preoccupazione, era tranquillo. Mi ha detto solo che voleva andare a farsi un giro per l'Italia. Ma io gli ho detto che ci ha spaventato tutti, perché non ce l'aspettavamo che lasciasse il cellulare a casa».

«Mio padre mi ha chiesto scusa, ma mi ha detto che era sua intenzione tornare a casa – spiega ancora Giada – se avesse lasciato anche le chiavi di casa sul tavolo mi sarei dovuta preoccupare, ma lui sapeva che sarebbe ritornato. Mi ha pure detto che se avesse lasciato un biglietto, non avrebbe mai avuto la forza di partire. Per lui è stato uno sfogo. In un certo senso lo posso anche capire con quello che sta passando in questi momenti». Il padre infatti ha perso il lavoro. «Gli ho detto che potevamo fare la gita tutti assieme, perché lui è la carne e il pesce e io sono il suo contorno, lo seguo sempre». (n.f.)

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