Travolto da un albero nei boschi sopra Storo 

Alberto Cimarolli, 50 anni, stava tagliando la legna quando il tronco lo ha colpito Ferito, con le gambe schiacciate, è riuscito comunque a chiamare i soccorsi 


di Aldo Pasquazzo


BONDONE. Stava tagliando la legna, ieri mattina, quando è stato travolto dall’albero sul quale stava lavorando. Con le gambe bloccate, ferite, Alberto Cimarolli, 50 anni di Bondone di Storo, è riuscito comunque a chiamare i soccorsi, poco prima delle nove. Difficili le operazioni di recupero del ferito, per i vigili del fuoco di Bondone e Baitoni. La zona dove è accaduto l’incidente è particolarmente impervia. Alberto Cimarolli si trovava nei boschi del paese, all'interno di un'area ad uso civico. Doveva tagliare della legna da ardere quando l'albero sul quale stava lavorando si è sradicato e lo ha investito alle gambe. Un rumore sordo, nei pressi della località Casai, a circa 3 chilometri dal paese, un colpo tremendo. Cimarolli, che lavora come autista presso la società automobilistica Sia di Brescia, era da solo. Il tronco lo ha colpito duramente agli arti inferiori rendendo impossibile potersi liberare da solo. «All'arrivo delle selettiva – racconta il comandante dei vigili del fuoco di Bondone e Baitoni Fausto Cimarolli – siamo saliti in massa assieme all’ambulanza di Storo e al Soccorso alpino. La zona si presentava piuttosto impervia. Soccorrere il ferito non era semplice, data la sua posizione. L’intervento ha comportato tempi piuttosto lunghi e anche complessi. Il ferito si trovava dentro un avallo. Questo ha reso complessa l'azione di recupero. In circostanze come queste, l'azione del Soccorso alpino si rivela determinante. Non solo hanno a disposizione la necessaria attrezzatura ma, soprattutto, sono professionisti capaci di operare in zone difficili dove spesso il solo muoversi diventa complicato».

Una volta soccorso e recuperato dalla zona impervia nella quale si trovava, il ferito è stato trasferito in ambulanza all'ospedale di Tione. E’ stato medicato, le sue condizioni non destano particolare preoccupazione, nonostante le brutte ferite.













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