Tragedia sul Pordoi: Richard era il re dei base jumper / VIDEO - FOTO

Il canadese era considerato uno dei numeri uno al mondo: aveva già fatto settemila voli. Si è schiantato davanti agli occhi della moglie


di Gilberto Bonani


CANAZEI. Volava troppo basso e per soli cinque metri non è riuscito a superare una piccola forcella tra due torri di roccia in prossimità del Piccolo Pordoi. Così ha perso la vita ieri mattina alle 10 Mario Richard, base – jumper canadese, con passaporto americano di 47 anni, famoso per i suoi lanci tanto da essere definito dal NYtimes uno dei paracadutisti migliori e con più esperienza al mondo. Era arrivato in Trentino prima di Ferragosto con la moglie Steph Davis dallo Utath per misurarsi con le pareti strapiombanti delle montagne trentine: prima il Brento e poi il Pordoi .

Non usava il classico paracadute ma una tuta alare che permette di allontanarsi dalle insidie delle rocce. Ieri, di buon mattino, era salito sul Sass Pordoi in funivia in compagnia degli amici e della moglie. Indossata la tuta si era proposto di “inforcare” una piccola forcella in prossimità della Torre Dezulian. Erano le dieci e le condizioni ottimali per questo sport estremo. La rincorsa e poi il salto nel vuoto sostenuto dalle «ali» della tuta poi, senza tentennamenti, ha puntato alla forcella. Ma qualcosa non ha funzionato e il base-jumper ha urtato le rocce più volte e si è schiantato al suolo. Immediato l'allarme lanciato dalla moglie che ha assistito alla tragedia. Sul posto gli uomini del soccorso alpino della stazione di Canazei, l'elicottero dell'Aiut Alpin, oltre alle forze dell'ordine che chiariranno la dinamica dell'incidente. «I soccorritori – spiega Gino Comelli, capo della stazione Alta Fassa – sono stati calati con il verricello in quel luogo impervio e poco frequentato ma non c'è stata alcuna assistenza. Hanno ricomposto il cadavere che è stato issato a bordo dell'elicottero e trasportato alla camera mortuaria del cimitero di Canazei».

Difficile capire cosa sia successo in quei pochi secondi che hanno trasformato un lancio in una delle cornici più magiche in una tragedia. L’esperienza non mancava certamente a Richard. Non si contano neppure i lanci che ha fatto in ogni parte del mondo e che sicuramente hanno superato quota 7 mila. Lanci che sono anche i protagonisti di un film, «A perfect circle» che ha come protagonisti Richard e la moglie nello splendido scenario del deserto di Moab nello Utah con le sue splendide torri di arenaria. Lui era nato in Quebec ma da tempo si era trasferito negli Stati Uniti creando la «Moab base adventure» per accompagnare gli amanti dei lanci in nuove esperienze. Una vita ricca di emozioni quella di Richard che è finita ieri mattina dopo il lancio dal Sass Pordoi.

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