«Traditori senza volto, ma so chi sono»

Andreatta contro chi lo ha fatto andare sotto: «Nonostante il voto segreto sono state lasciate tracce, indizi e assenze»


di Luca Marognoli


TRENTO. L’ennesima pugnalata alle spalle del sindaco Andreatta rischia questa volta di renderlo più forte. Chi lo ha tradito all’interno della maggioranza non può accampare scuse di mancanza di confronto o collegialità, perché continua a farlo senza metterci la faccia. Patt e Cantiere hanno armi spuntate nel chiedere “careghe” se vogliono assegnarle a persone che in maggioranza stanno zitte ma in aula tradiscono la propria coalizione.

Alessandro Andreatta la delibera di riorganizzazione del personale l’aveva portata in maggioranza tre volte senza ricevere una critica. È bastato che le minoranze chiedessero il voto segreto perché quelli che Andreatta chiama vili e irresponsabili sferrassero un nuovo fendente. Ma il sindaco stavolta è più agguerrito che mai: «Sul percorso sono state lasciate delle tracce, degli indizi e delle assenze», dice. Chi vuole intendere...

Sindaco, ci ha dormito sopra. Oggi, a mente fredda, cosa si sente di dire su quanto accaduto martedì in aula?

Quello che ho detto anche a caldo: siamo di fronte a un grave atto di irresponsabilità di pochi consiglieri. Un atto anche vile, perché compiuto approfittando del voto segreto. Consiglieri che hanno deciso di votare contro o di astenersi su una delibera portata dal sindaco e su cui c'è stata la convergenza di venti uomini della maggioranza. Lo giudico un danno portato certo all'immagine del sindaco ma molto anche della giunta e moltissimo della maggioranza. E anche alla coalizione del centrosinistra-autonomista. E alla città, perché questa delibera - bisogna almeno un minimo ricordare il merito - andava a semplificare, a risparmiare e organizzare meglio i servizi. Remare contro un atto che voleva conseguire questi obiettivi è un atto assolutamente grave. Io credo che sotto ci sia una logica distruttiva, per cui ad alcune persone non interessa più nulla e sono pronte a mettere dei percorsi e delle vicende personali davanti al bene della città. E questo è inaccettabile.

Si sente tradito come persona, come sindaco e collega?

Tutti si sentono traditi, anche i molti consiglieri comunali che stamattina mi hanno mandato messaggi che esprimono la loro delusione, rabbia e per qualche aspetto impotenza rispetto a questo. Perché se si ragiona politicamente si possono risolvere i problemi, altrimenti no. Quindi vuol dire che questa non è una partita politica, ma molto più personale, giocata guardando ai propri destini rispetto che al destino di tutti, che è la crescita e il bene di questa città.

È tutto legato ai malesseri per le scelte di giunta, un peccato originale che pesa ancora sulla legislatura?

No, no: qui ci sono sicuramente più motivazioni ma io non vado a cercarle perché non voglio neppure farlo. L'atto è talmente irresponsabile e vile che non c'è nessuna motivazione, foss’anche valida, che giustifica un comportamento simile.

Ai franchi tiratori cosa chiede ora?

Io chiedo che queste persone se hanno un'idea diversa – e può capitare -, seguano la modalità di comunicarlo in maggioranza, per confrontarsi e cambiare. Ma non credo che questo sia il problema, perché qui non c'era niente da cambiare. E se non lo vogliono fare o le loro tesi non vengono accolte, intervengano in aula, votino contro, si astengano, però in modo da essere riconosciuti, da chi li ha votati e dai partiti di appartenenza. La comunità ha diritto di sapere chi sostiene e chi no, chi crede in un progetto e chi non ci crede.

Pensa che usciranno allo scoperto oppure no?

Se non l'hanno fatto fino adesso penso che sia un po' difficile, visto che è la seconda o terza volta che questo succede nel voto segreto.

Sette mesi fa lei era stato messo sotto processo e aveva fatto anche autocritica. Stavolta la situazione è completamente diversa…

Completamente. L'altra volta eravamo nei primi mesi di consiliatura, ci potevano essere cose che non andavano, era giusto confrontarsi, modificare, migliorare, mi sono preso parte delle responsabilità, abbiamo affinato il metodo e fatto delle cose, però io gli impegni li ho presi e portati avanti. Questa volta mi dispiace ma non mi assumo responsabilità per quello che è accaduto. Se le assumano coloro che hanno deciso di far male alla città.

Nella prossima riunione di maggioranza ci sarà una sorta di regolamento di conti interno?

Non è questione di regolamenti di conti. Io quello che dico in aula e alla stampa lo dico anche a chiunque incontro e vedo: sono sempre lo stesso.

Cosa dirà ai partiti?

Non è quello il punto. Il problema è che dentro i partiti ci sono persone che fanno quello che vogliono.

Non è responsabilità dei partiti quindi…

I partiti possono accompagnare, vigilare, eccetera, ma quando il voto è segreto è più complicata l'individuazione precisa delle persone. Quindi non farò nomi, però questa volta sono state lasciate sul percorso tracce, indizi e assenze.

E alle minoranze che chiedono le dimissioni?

Di Renzi quante volte le hanno chieste in questi due anni? Chiaro che qui avevano più gioco a farlo essendoci stato un problema dentro la maggioranza.

Non si parla neanche di rimpasto?

Il problema è un altro: sapere se ci sono persone che credono nel programma di governo e in quello che abbiamo costruito assieme.

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