Torre panoramica, posata la prima pietra

La cerimonia in occasione della presentazione dei progetti per la valorizzazione del territorio di Sagron Mis


di Raffaele Bonaccorso


SAGRON MIS. L’Events day, Sagron Mis racconta i suoi progetti, organizzato dal Comune, ha avuto un ottimo riscontro da parte della comunità locale. Per l’occasione sono stati presentati un anno di lavori, interamente dedicati ai progetti di turismo sostenibile, dove sono stati illustrati le molteplici realtà del territorio di Sagron Mis e della sua preziosa comunità, dove ancora oggi si conservano e si tramandano i valori autentici della montagna. La giornata si è aperta a Sagron, presso l’area dei lavori della torre, a Gianesei, con la posa della prima pietra della Torre di osservazione T3, da cui si potranno ammirare il paesaggio e le valenze naturali del “Sistema 3 del bene naturale Dolomiti Unesco”. L’apertura è stata affidata al sindaco Luca Gadenz, cui hanno fatto seguito, coordinati dal giornalista Rai, Bepi Casagrande, gli interventi ufficiali delle autorità tra cui l’assessore provinciale, Mauro Gilmozzi.

Dalle 11.45 i partecipanti si sono spostati nella frazione di Mis, dove il sindaco Luca Gadenz ha fatto gli onori di casa presentando i progetti portati avanti sul territorio di Sagron mis: la Torre T3 di osservazione del territorio, il polo espositivo di Mis, la Baita Sagron Mis - Dolomiti, inaugurata lo scorso luglio, il recupero della ex cava. «E’ bello vedere l’affetto e il calore della gente che è qui con noi in questa importante giornata - ha detto -. Questo dimostra come i valori che sa trasmettere la montagna siano ancora oggi ben saldi. Sagron Mis si candida come luogo ideale per vivere molte delle eccezionalità delle Dolomiti grazie al quale è possibile godere, in tutte le sue particolarità, del paesaggio ai piedi delle Pale di San Martino».

Davanti al folto pubblico, si sono susseguiti gli interventi della Cooperativa Testo con il progetto di “Valorizzazione partecipata del territorio” e la presentazione del depliant che raccoglie i frutti del progetto "Territorio in abbandono"; Sara Rigoni, custode forestale di Sagron Mis con il “Progetto quadrifoglio”; Paolo Zasso, assessore di Sagron Mis che ha presentato la rete di sentieri e gli interventi di rivalorizzazione dell'Alta Via Dolomitica n. 2; il Laboratorio Sagron Mis, nella persona del presidente Maurizio Salvadori, e la Pro Loco hanno illustrato invece il sentiero interpretativo “Intrecci del tempo” che parte dalla Baita Sagron Dolomiti e si sviluppa per 7 chilometri in direzione Val de le Moneghe ai piedi delle vette del gruppo del Cimonega. Ha fatto seguito immagini e commenti con Flavio Broch, Manuel Conedera e Marco Sebenello (Gruppo Speleologi Feltre) che hanno presentato l'itinerario “La via dell’oro e del Mercurio” e infine Teddy Soppelsa che ha illustrato “Anello alpinistico del Gabiàn”.

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