Tlc: Vodafone boccia l'accordo tra Provincia di Trento e Telecom

Secondo l'ad Bertoluzzo non va bene un modello nel quale il denaro pubblico va a finanziare solo Telecom



ROMA. Secondo l'amministratore delegato della Vodafone Paolo Bertoluzzo, la collaborazione fra Telecom e Provincia di Trento nel campo delle telecomunicazioni è un esempio da non seguire se si parla di investimento pubblico nel settore.

Bertoluzzo propone che eventuali fondi ''vadano nella direzione di una rete aperta'', quindi ''benissimo il tavolo Romani che sta cercando di trovare un punto di equilibrio tra gli operatori privati'', così come ''l'approccio della Lombardia''. Vodafone è invece ''molto più dubbiosa su modelli come quello di Trento, dove il denaro pubblico va a finanziare la rete di Telecom'''

Secondo Bertoluzzo, a 15 anni dalla liberalizzazione del settore tlc in Italia "siamo ancora in una situazione di totale monopolio, perché tutto il valore industriale è controllato, posseduto e fatto da Telecom Italia, mentre la somma degli altri fa zero''. Lo ha dichiarato l'ad di Vodafone Italia, Paolo Bertoluzzo, che ha preso in considerazione non il numero di clienti, ma appunto il valore industriale, vale a dire l'ebitda meno il capex (investimenti).

Tra l'altro, ha proseguito nel corso di un'audizione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato, ''il 97% dei clienti sono ancora agganciati alla rete in rame di Telecom, mentre in altri paesi la quota è del 70-75%, a seconda dei Paesi, e questo è un tema centrale e strutturale''. Un tema, quello della vecchia rete in rame, che presenta problemi anche di manutenzione, visto che ''il 20% dei clienti ha almeno un guasto l'anno, che non è cosa da poco per chi vuole offrire servizi innovativi''. Il tema centrale, quindi ''è che manca la competizione tra le infrastrutture''.

Gli interventi necessari, allora, prevedono innanzi tutto di ''continuare a lavorare per stimolare la concorrenza, che non funziona nonostante gli sforzi dell'Autorità''. E' inoltre ''importantissimo procedere con Open Access, che non ha ancora portato tutti i risultati che doveva portare'' ed ''e' fondamentale che in questa fase non ci siano alleggerimenti delle regole in capo a Telecom, che è ancora monopolista''. Infatti ''non esiste un contesto per la segmentazione geografica'' ed è ''fondamentale andare avanti sui test di replicabilità''. Insomma, ha concluso Bertoluzzo, ''sul fisso c'è ancora un monopolio di fatto che rischia di farci fare passi indietro, se non si fa un'infrastruttura aperta in cui tutti investono''.

Confermando la necessità di realizzare le reti di nuova generazione, Bertoluzzo ha infatti parlato di ''sfida enorme'', perche' ''c'è solo una infrastruttura in monopolio naturale, posseduta da un'impresa privata che fa gli interessi dei propri azionisti'' e quindi ''qui siamo un po' incastrati''. Infatti ''se non facciamo niente succederà che il privato che la possiede investirà al ritmo che riterrà opportuno coerentemente con la domanda'', quindi con il rischio che gli investimenti possano essere ''limitati o ritardati''.

Secondo Vodafone, invece, è necessario ''agire in anticipo rispetto alla domanda'', quindi, ha proseguito Bertoluzzo, ''investiamo insieme, cooperiamo su un'infrastruttura unica e terza e continuiamo a farci concorrenza sui servizi''.













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