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Tione, ora è ufficiale: addio al punto nascite

Ma l’ospedale sarà potenziato, lo prevede un’intesa con la Comunità di valle. Il presidente Butterini: «Soddisfatti, ora vigileremo sui nuovi investimenti»


di Andrea Selva


TIONE. Con quattro parti negli ultimi tre mesi, di fatto il punto nascite dell’ospedale di Tione era già chiuso, ma ieri è arrivata l’ufficialità: «Da Roma non arriverà una deroga per mantenere aperti tutti i quattro punti nascita periferici del Trentino - ha detto l’assessore Luca Zeni - e abbiamo condiviso con i sindaci delle Giudicarie l’opportunità di sospendere l’attività, considerando anche il fatto che la presenza dell’elicottero 24 ore su 24 consentirà di gestire in sicurezza eventuali emergenze».

L’annuncio è giunto ieri sera dopo la firma di un protocollo tra la provincia, l’azienda sanitaria e la comunità di valle che - oltre alla chiusura del punto nascita - prevede una serie di interventi sull’ospedale di Tione. Tanto che il presidente della Comunità di valle - Giorgio Butterini - può dirsi soddisfatto (“sia per i risultati ottenuti, sia per il metodo seguito”) e invita a sottolineare il “potenziamento dell’ospedale (rispetto all’inevitabile chiusura) sui cui vigileremo con l’impegno di rivederci fra tre mesi”.

Ma è naturale che - dopo anni di battaglie politiche e popolari - faccia notizia la chiusura. Esattamente come accadde a Borgo Valsugana 10 anni fa, quando venne chiuso il primo punto nascite di un ospedale periferico. In valle di Fiemme si chiederanno se il “sacrificio” di Tione basterà per mantenere aperto l’altro punto nascite a rischio - quello di Cavalese - che può contare su numeri superiori, ma comunque ampiamente inferiori rispetto alla soglia di sicurezza di 500 parti all’anno indicati dal ministero, in deroga, per gli ospedali di montagna (il limite sarebbe infatti di 1.000 parti all’anno).

La comunità delle Giudicarie rimpiangerà il proprio punto nascita? Forse. Raggiungere un altro ospedale (in particolare Arco) potrà essere difficoltoso? Ci sarà questo rischio. Ma in realtà le famiglie delle Giudicarie avevano già deciso di affidarsi ad altre strutture, come dimostra il grafico che pubblichiamo in questa pagina, che descrive il continuo calo delle nascite a Tione negli ultimi dieci anni.

Un rilancio previsto in 10 punti Ecco gli impegni dell’accordo sull’ospedale di Tione firmato ieri

Detto della chiusura, parliamo del potenziamento. Il comunicato stampa della Provincia autonoma - diffuso ieri sera - comincia così: «Ampliamento del servizio di anestesia su 24 ore; potenziamento di ortopedia e traumatologia; consolidamento dell’Afo medica (ovvero di medicina generale e pronto soccorso); mantenimento della operatività in ambito chirurgico (in particolare per quanto riguarda mano, ginocchio, anca, colecistectomia e chirurgia erniaria); consolidamento dell’attività specialistica ambulatoriale; mantenimento del servizio di laboratorio e potenziamento della operatività del servizio di radiologia; sviluppo di nuove progettualità e conferma degli interventi edilizi fra cui la riorganizzione degli spazi di degenza e di specialistica ambulatoriale».

Alla firma con l’assessore Luca Zeni c’erano il direttore generale dell’azienda sanitaria Franco Debiasi (probabilmente al suo ultimo atto, visto che il 9 maggio entrerà in servizio Paolo Bordon) e il presidente della comunità Butterini. Quest’ultimo e l’assessore Zeni hanno raccontato del lungo percorso che ha portato sindaci e assessore provinciale ad analizzare le esigenze della comunità delle Giudicarie (“anche con l’aiuto degli operatori sanitari”) per riorganizzare l’ospedale per tutti i servizi realmente necessari alla popolazione, dentro una logica di rete provinciale”. In questa logica non c’era più spazio per un punto nascite (indifendibile) da 100 parti all’anno.

Soddisfatto della “quadratura” il sindaco di Tione, Mattia Gottardi. E anche il consigliere provinciale Mario Tonina, che ha collaborato all’operazione e che ha sottolineato il “grande senso di responsabilità della comunità delle Giudicarie, che comunque ha ottenuto grandi aperture nel potenziamento dell’ospedale».













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