Tentato stupro, il Comune parte civile

Il grave episodio era avvenuto all’ex Sit il 3 gennaio. La giunta si è ispirata ad un indirizzo del consiglio del 2013


di Luca Marognoli


TRENTO. Palazzo Thun si costituirà parte civile nel procedimento a carico dell’uomo che il 3 gennaio fu protagonista di «una brutale aggressione con tentativo di violenza ai danni di una signora nel parcheggio ex Sit di proprietà comunale». Sono parole contenute in una delibera di giunta con cui l’amministrazione dà incarico all’avvocata Denise Chiogna, in servizio presso l’Avvocatura, di intraprendere l’iniziativa legale. L’udienza preliminare, infatti, è stata fissata per l’11 giugno prossimo.

Nel documento si ricorda che il 17 gennaio 2013 il consiglio comunale di Trento aveva approvato «un ordine del giorno contro gli atti di violenza e segregazione, in cui si chiede all'Amministrazione di valutare la costituzione di parte civile del Comune nei casi di reati di violenza sessuale, riduzione in schiavitù e di tratta di esseri umani».

Il 23 aprile scorso inoltre è stata formulata «una proposta del Servizio Attività sociali di costituirsi parte civile nel procedimento penale, vista la gravità del fatto, alla luce della previsione dell'ordine del giorno consiliare citato e in linea con l'impegno comunale nell'area della prevenzione e del supporto a favore delle vittime, o delle potenziali vittime, di forme di violenza in genere».

Il fatto aveva avuto un grande risalto. La donna era stata seguita per qualche centinaio di metri mentre dalla città tornava al parcheggio ex Sit dove aveva lasciato la sua auto. E lì, a pochi centimetri dalla vettura, il bruto l'aveva aggredita buttandola per terra. Secondo l’accusa, l'aveva picchiata e bloccata sull'asfalto con il proprio corpo cercando poi di toglierle i pantaloni. Lei, una donna di cinquant'anni, aveva reagito nell'unico modo possibile in quel frangente: gridando con tutta la forza che aveva.

Le urla avevano richiamato l'attenzione di alcuni passanti, che erano intervenuti, costringendo l’aggressore a scappare a gambe levate. Nel giro di un paio di minuti gli agenti della Volante erano sul posto, per soccorrere la donna e raccogliere la prima testimonianza sull’accaduto. Era sotto choc, dolorante e portava i segni dell'aggressione appena subita. Con l'ambulanza era stata trasferita al pronto soccorso del Santa Chiara, medicata e sottoposta a una serie di visite ed esami. Per lei una prognosi importante: 21 giorni.

Intanto i poliziotti si erano lanciati alla caccia dell’individuo, nella zona fra il parcheggio e la città. Le informazioni fornite dai testimoni erano risultate decisive per elaborare un identikit dell'aggressore. La descrizione combaciava con una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, un 44enne nato a Bolzano ma residente a Trento, sebbene risultasse di fatto senza fissa dimora. In un dormitorio pubblico gli investigatori avevano anche trovato una felpa che rispondeva alla descrizione fornita dalla donna. Per l’individuo erano scattate le manette con accuse pesanti: tentata violenza sessuale e lesioni volontarie gravissime.

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