Tentata violenza, rischia espulsione 

Bressanone, richiedente asilo 19enne aggredisce un’operatrice. Salvini: «L’ha stuprata, schifoso»



TRENTO. Quella di Bressanone potrebbe essere una delle prime applicazioni del “decreto sicurezza” voluto dal ministro dell’Interno e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 4 ottobre. Un ospite dell’ex caserma Schenoni, ora centro d’accoglienza straordinaria (Cas), è stato arrestato per tentata violenza e per resistenza a pubblico ufficiale. Stamattina, a Bolzano, l’udienza di convalida dell’arresto. Spetterà alla Commissione territoriale invece valutare se negare il diritto d’asilo, sebbene le cure psichiatriche cui l’uomo è sottoposto possano avere un ruolo importante nella decisione.

Venerdì pomeriggio i carabinieri di Bressanone sono intervenuti all’ex Schenoni per via della segnalazione di un’aggressione ai danni di un’operatrice della struttura. La donna, intervenuta per sedare un litigio tra due ospiti del centro d’accoglienza, è stata oggetto di pesanti avance da parte del diciannovenne nigeriano, che l’ha poi strattonata, allungando le mani sul suo seno e procurandole due lividi. I militari dell’Arma hanno quindi bloccato prontamente l’aggressore, che però ha opposto resistenza. L’uomo è stato quindi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e per tentata violenza sessuale e portato in carcere di Bolzano, dove fino ad oggi è rimasto in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. Sarà infatti il giudice a stabilire se sussistono gli estremi per l’espulsione. L’operatrice del Cas, invece, è stata portata al Pronto soccorso dell’ospedale di Bressanone, dal quale è stata dimessa con la prescrizione di assumere analgesici al bisogno. Come affermato dal responsabile dei progetti sociali della Croce Rossa provinciale, la donna continuerà a svolgere il lavoro di operatrice. Il caso è diventato subito di rilevanza nazionale dopo un tweet con cui il ministro dell’Interno Matteo Salvini accusava l’ospite del Cas di Bressanone, un 19enne nigeriano, di “aver violentato a Bressanone la responsabile del centro che lo ospitava. Schifoso”. Nello stesso messaggio, il ministro apriva alla possibilità di applicazione del provvedimento sulle disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica: “Ora grazie al #DecretoSalvini per un caso come questo c’è l’ESPULSIONE!”. Dai carabinieri arriva la versione che ridimensiona il fatto, fermo restando la sua gravità: non uno stupro, ma un tentativo di violenza.

L’ex caserma Schenoni, che gli stessi profughi hanno contribuito a risanare dopo la conversione in centro, ospita 60 uomini. «Cinquantasette di loro lavorano o sono inseriti in progetti di volontariato gestiti a livello territoriale o dalla Croce Rossa, o svolgono stage», riferisce Andrea Tremolada, della Croce Rossa provinciale. (s. m.)













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