IL BILANCIO PROVINCIALE

Tassa unica sulla casa e taglio agli stipendi dei dirigenti pubblici

Rossi illustra la manovra: «Accanto ai ticket per i cittadini su sanità e Rsa, è giusto chiedere un sacrificio a chi guadagna di più»



TRENTO. Il bilancio 2015 della Provincia calerà di circa 120 milioni di euro: dai 4,489 miliardi di euro del 2015 scenderà a circa 4,370 miliardi. Una contrazione che si ripercuoterà sugli investimenti, una parte dei quali slitterà inevitabilmente a dopo il 2018, quando la Provincia conta di tornare ad avere un po’ più di ossigeno con la fine del vincolo del patto di stabilità. Il presidente Ugo Rossi ieri ha riassunto le linee guida della manovra definite dalla giunta e che nei prossimi giorni saranno oggetto di confronto con la maggioranza, le parti sociali e le autonomie locali.Tagli in vista anche per i dirigenti.

Novità anche sulle imposte. Addio Tasi, addio Imu. La vecchia Ici (che sicuramente avrà un nome nuovo) è pronta a tornare alla ribalta. L’idea di un’unica tassa sulla casa a partire dal 2015 - dopo lo scorporo dell’ultimo anno - l’aveva rilanciata nelle scorse settimane il presidente del consiglio Matteo Renzi, proprio mentre i cittadini italiani (ma non i trentini, che pagano a dicembre) erano alle prese con l’ultima rata Tasi di metà ottobre. Ma il Trentino è pronto a fare subito senza aspettare il governo. Ad annunciare che nella Finanziaria 2015 ci sarà una norma che introduce un tributo unico sugli immobili sono stati ieri il presidente Ugo Rossi e l’assessore agli enti locali Carlo Daldoss.

Imu e Tasi unificate. «Sarà un tributo unico che unisce Imu e Tasi», ha spiegato Daldoss. «Questa novità avrà innanzitutto un beneficio per i cittadini per quanto riguarda la semplificazione dei pagamenti, anche perché sarà previsto l’obbligo di spedire a casa di ogni contribuente la richiesta con la somma da versare. Insomma non ci sarà più una situazione diversificata con alcuni Comuni che fanno i conti e comunicano quanto bisogna pagare, e altri Comuni dove sono invece i cittadini a doversi fare i calcoli (nella maggior parte dei casi, per loro tutela, rivolgendosi ad un commercialista). L’assessore sottolinea poi che l’unificazione dei due tributi va nella direzione di «responsabilizzare sempre più i territori, garantendo un’autonomia impositiva dei Comuni rispetto ai trasferimenti provinciali sul fondo perequativo». La Provincia stabilirà dunque un’aliquota massima e una minima della nuova tassa sulla casa, e all’interno di questa forbice i Comuni potranno decidere autonomamente quanto chiedere ai propri cittadini. «Sarà comunque mantenuto un fondo di riequilibrio», ha chiarito Daldoss, «a vantaggio di quei Comuni più sfavoriti perché hanno meno immobili da tassare (soprattutto chi ha poche seconde case, ndr)».

Dirigenti, stipendi decurtati. Tra le voci di riduzione della spesa corrente la manovra di bilancio vedrà un calo del 6,8% (da qui al 2017) della spesa per il personale, legato alla riduzione dei dipendenti (prepensionamenti e blocco del turn over) e al blocco contrattuale prorogato al 2015 e 2016. Il governatore Rossi ieri ha sottolineato anche la riduzione del 7% della spesa della macchina amministrativa e del 55% delle spese per il funzionamento della giunta, mentre la Provincia ha già ridotto dell’86% le spese discrezionali e dell’82% quelle di rappresentanza. E un contributo sul fronte del personale arriverà anche da una riduzione degli stipendi dei dirigenti, in tutti i settori dell’amministrazione compresa la sanità: il taglio riguarderà la quota variabile della retribuzione, e sarà proporzionale alla posizione nella scala gerarchica. «Accanto ai ticket per i cittadini che possono permettersi di pagare alcuni servizi (la soglia sarà frutto di un confronto con i sindacati, ndr) - ha detto ieri Rossi - ci sembra responsabile che ci sia un sacrificio per i dirigenti».













Scuola & Ricerca

In primo piano