il salasso

Tassa rifiuti, pagano anche le barche

Lo ha stabilito una sentenza della Cassazione. E alla Fraglia della Vela di Riva temono il danno d’immagine


di Leonardo Omezzolli


RIVA. Per la Fraglia della Vela Riva la stagione velica ed estiva appena cominciata segna già i primi e personali successi consacrando la struttura tra le più attive e performanti per quanto riguarda il mondo della vela sul lago di Garda, ma l’introduzione della tassa sui rifiuti che da quest’anno il circolo velico rivano si appresta a dover pagare potrebbe gettare ombra su tutto l’operato costringendo il direttivo a una piccola revisione di bilancio. «Non ci disturba il costo che dovremmo affrontare - chiarisce prontamente il presidente Giancarlo Mirandola - ma le modalità con cui questo ci è stato imposto».

Una decisione che prende il là a seguito di una sentenza emessa dalla corte di Cassazione e che impone anche alla Fraglia di dover versare una quota per ogni posto barca del porto di competenza. «Ci crea un po’ di preoccupazione anche perché non sembra che ciò venga applicato agli altri centri velici e portuali del Garda - continua Mirandola - A quanto ci risulta viene applicata unicamente in Trentino».

Mirandola evidenzia come siano proprio le giustificazioni con cui la nuova tassa è stata imposta a destare preoccupazione senza che venisse fatta un’attenta valutazione di quanto pesi effettivamente il rifiuto in un porto dalle piccole dimensioni come quello rivano. «I nostri soci hanno barche contenute che vengono usate per uscite giornaliere o nei fine settimana - spiega il presidente - Il poco rifiuto che producono viene già portato a casa dagli stessi velisti».

Un tributo che per Mirandola nasconde la semplice volontà di fare cassa nel tentativo di recuperare qualche fondo. «La loro giustificazione è unicamente questa sentenza della Corte di Cassazione che impone al concessionario il costo della tassa sui rifiuti calcolato sui posti barca. Non hanno valutato la realtà dei fatti». Per Mirandola un brutto segnale non solo per la Fraglia di Riva, ma per tutto il comparto velico del Garda Trentino.

«La Fraglia è costantemente al lavoro per mantenere alta la nomea che possiede - continua il presidente - e per diffondere e preservare il comparto velico gardesano, sia turistico che agonistico». «Difficilmente - prosegue Mirandola - abbiamo posti barca liberi e questo grazie all’impegno che ci mettiamo. Quest’anno abbiamo mantenuto il record mondiale per la regata con più partecipanti, il Meeting, ma eravamo in lotta con la Croazia.» Una stagione velica ricca di eventi di rilievo a partire dalla tappa d’esordio della Gc32 Racing Tour, la regata di catamarani foil di ultima generazione, prevista dal 26 al 29 maggio alla quale parteciperà Pierre Casiraghi, figlio di Carolina di Monaco. «Sono stati loro - confida Mirandola - a sceglierci. Non possiamo ledere la nostra nomea». A luglio, invece, sarà la volta degli europei di Melges 20.













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