Tartarughe, stop alla vendita e va denunciato il possesso 

Un decreto legislativo vieta l’introduzione in Italia delle “Trachemys scripta” In passato ne sono state abbandonate in laghi e stagni e hanno proliferato


di Ivana Sandri


TRENTO. Dall'Enpa (Ente nazionale protezione animali) arriva una segnalazione urgente e importante per i proprietari di tartarughe d'acqua "Trachemys scripta": infatti entro il 13 agosto scatta l'obbligo di denunciarne il possesso, per effetto del decreto legislativo n° 230 del 15 dicembre 2017, entrato in vigore il 14 febbraio 2018. Esso ne vieta la commercializzazione, l’introduzione sul territorio nazionale, e il rilascio in natura.

Chi possiede uno o più esemplari deve denunciare il possesso della “Trachemys scripta” e delle sottospecie, entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge. Più comunemente note come tartarughe d'acqua dolce, le sottospecie più note sono la “T. s. elegans” o tartaruga dalle orecchie rosse, la “T. s. scripta” o tartaruga dalle orecchie gialle, la “T. s. troostii”. Specialmente le elegans furono smerciate a migliaia in tutta Italia, morendo il più delle volte miserevolmente, perché non gestite adeguatamente. Per contro molte di quelle sopravvissute furono abbandonate in stagni e laghetti, colonizzando aree sempre più vaste: sono infatti considerate invasive, perché si adattano bene al nostro clima e proliferano anche in natura, modificando gli ecosistemi in cui vengono rilasciate, mettendo a rischio le specie autoctone, molto meno versatili. La denuncia del possesso di uno o più esemplari va inoltrata al Ministero dell'ambiente attraverso la posta elettronica certificata pnm-II@pec.minambiente.it (usando come mittente un indirizzo di posta elettronica certificata), con raccomandata con ricevuta di ritorno inviata a Ministero dell’Ambiente, Direzione Protezione Natura, Divisione II, Via Cristoforo Colombo n. 44, 00147 Roma, oppure via FAX al numero 06/57223468.

Per informazioni si può scrivere al Ministero dell'Ambiente all'indirizzo: esoticheinvasive@minambiente.it. Mentre l'indirizzo da cui scaricare il modulo per segnalare il possesso di Trachemys scripta è: http://www.enpa.it/it/47843/cnt/guardie-zoofile/obbligo-di-denunciare-le-tartarughe-d-acqua-trache.aspx. È importante specificare come si custodisce la tartaruga e con quali modalità le si impedisce la fuga. Altrettanto essenziale è indicare che, se si posseggono individui di sesso diverso, questi verranno tenuti separati, al fine di evitarne l'accoppiamento e la deposizione delle uova: violare queste prescrizioni può costare caro all'ambiente e alle nostre tasche, perché le multe vanno da 1.000 a 50.000 euro. Seguendo i consigli dell'Enpa sarà possibile rispettare le norme e continuare ad accogliere nei giardini queste simpatiche ma un po' invadenti ospiti.















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