Tagli alle scuole materne, scatta la protesta del libro

A Cadine i genitori restituiranno il manuale pedagogico: «Soldi sprecati. Con le nuove norme, gli insegnanti rischiano di diventare solo sorveglianti»



TRENTO. Insegnanti che rischiano di diventare “sorveglianti” a causa della riduzione delle risorse pubbliche destinate alle scuole materne, con ricadute negative per i bambini e in particolare per i bambini con speciali bisogni educativi, che si sono visti ridurre la presenza di personale di supporto. Un passo indietro dal punto di vista delle possibilità educative.

E' il duro atto di accusa, firmato da alcuni genitori di Cadine (ma sottoscritto da moltissime insegnanti e genitori di tante altre scuole trentine), e indirizzato ai rappresentanti dei comitati di gestione delle scuole materne del Trentino. In particolare nel mirino sono finite le norme, in vigore da quest'anno, che prevedono di non sostituire più un insegnante nel caso l'assenza sia inferiore ai tre giorni. Malattie brevi e permessi, dunque, creano un vuoto che si ripercuote sull'attività didattica in classe. E le ore di straordinario effettuate per compensare le assenze – continuano ancora i genitori – non vengono riconosciute, né da un punto di vista economico, né da un punto di vista umano.

Un atto di accusa accompagnato da due iniziative, clamorose e simboliche allo stesso tempo, che vogliono sottolineare quelle che per i genitori sono evidenti contraddizioni nelle modalità con cui vengono gestite le risorse pubbliche. «Il nostro comitato di gestione – si legge nel documento - congiuntamente ed in accordo con l’assemblea dei genitori della nostra scuola di Cadine, si è mosso per avviare una prima protesta attiva. E’ stato deciso innanzitutto di restituire al mittente il libro della collana F.i.o.r.e. che gli alunni delle scuole materne provinciali ricevono ogni anno. Riteniamo, infatti, che la stampa di tale testo rientri tra quelle spese superflue che sarebbero al momento da evitare. In questa iniziativa stiamo coinvolgendo altri comitati e speriamo di riuscire a raccogliere un buon numero copie da restituire».

Ma l'iniziativa più singolare riguarda l'opera d'arte che dovrebbe andare a completare l'arredo della nuova scuola materna di Cadine. Com'è noto, una legge provinciale destina l'1% (precedentemente era dell’1,5%) del costo totale della struttura alla realizzazione, tramite bando, di un'opera d'arte. Nel caso di Cadine si tratta di 35.000 euro. Il gruppo di genitori ha deciso di partecipare al bando e, in caso di vittoria, di rinunciare completamente al compenso, da destinare ai bisogni della scuola: «Oltre che sperare di vincere per lasciare i soldi alla nostra scuola – scrivono i genitori - riteniamo che, in tempi di spending review, sarebbe opportuno riflettere sulle reali necessità dei bambini e sull’opportunità di investire queste somme in progetti ed interventi che possano davvero garantire ai nostri figli una scuola di qualità a 360°». Nulla contro l'arte, aggiungono a margine del documento, i genitori: ma in tempi di cinghia stretta, per abbellire una scuola, sarebbe sufficiente coinvolgere gli istituti d'arte che in Trentino non mancano. Sarebbe un'opportunità per gli studenti, a costo praticamente zero.

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