«Tagli alle circoscrizioni una riforma vuota»

Le minoranze: «Dopo 5 anni un nulla di fatto per i litigi in maggioranza» Ma l’assessore Tomasi non ci sta: «Diremo addio ai dodici uffici anagrafe»


di Luca Marognoli


TRENTO. Dalla commissione statuto esce una proposta di modifica dell'ormai famigerato titolo quinto sul decentramento, che si basa su tre pilastri orientati alla partecipazione dei cittadini, alla semplificazione delle procedure e al depotenziamento degli uffici anagrafe decentrati. Tre “punti forti” per l'assessore Renato Tomasi, ieri presente alla seduta, mentre Andrea Merler, il presidente della commissione statuto, non esita a parlare di «riforma vuota». Dopo anni di dibattito - è la sintesi del suo parere - la montagna ha partorito un topolino, senza affrontare i temi centrali sul numero delle circoscrizioni e i gettoni da corrispondere. Tutto per colpa delle liti interne alla maggioranza.

Due punti di vista diversi che – c'è da aspettarsi – si rifletteranno anche nel dibattito consiliare, anche se l'assessore conta di portare a casa non solo la modifica dello statuto entro ottobre (termine ultimo prima del semestre bianco), ma anche del regolamento entro fine legislatura.

Ma ecco l'ossatura della proposta di modifica. «Il primo punto - spiega Tomasi - riguarda la partecipazione: si aiutano e si stimolano le circoscrizioni a fare più assemblee pubbliche favorendo la cittadinanza attiva. Il secondo attiene alla semplificazione sui pareri che il Comune deve richiedere. Il terzo la gestione degli uffici: l'assessorato ha fatto un grosso lavoro di decertificazione. Oggi gli uffici pubblici, come quelli dell'Azienda sanitaria e del tribunale, non possono più chiedere ai cittadini certificati, ma se li stampano da soli entrando nel nostro database. Questo vuol dire che è cambiato il ruolo degli uffici decentrati. Dobbiamo interrogarci servano dodici anagrafi e se si debbano cambiare le loro funzioni». Tutto verrà valutato nel regolamento che sarà concordato da consiglio, commissioni e circoscrizioni.

Andrea Merler va al contrattacco: «La commissione analizza gli aspetti tecnici ma sui contenuti, essendo le modifiche nulle, non c'è nulla da dire. Gli argomenti principali non sono stati affrontati: se il gettone si debba pagare, quanto, il numero delle circoscrizioni, gli uffici anagrafe... Si dice solo che si modifica il titolo quinto per fare un regolamento chissà quando. C'erano cinque anni per fare una riforma e a sei mesi dalla scadenza si è arrivati a un nulla di fatto e ciò per la mancanza di un accordo in maggioranza».

Ma l'assessore non ci sta: «Non è vero che il tema dei gettoni non è stato toccato. Noi rispettiamo la legge regionale, che li ha aboliti a meno che non ci sia una delibera apposita del consiglio comunale. Quanto al numero delle circoscrizioni, resta uguale perché i costi sono zero. Il costo vero è quello degli uffici, argomento che è stato affrontato dall'articolo 61 dello statuto che stiamo approvando: la gestione degli uffici circoscrizionali sarà in capo alla giunta, sentito il consiglio comunale. Si toglie quindi l'obbligatorietà dell'ufficio anagrafe decentrato, stabilendo magari di aprirlo con orari diversificati».

I tempi sono stretti ma Tomasi è fiducioso: «Lo statuto dobbiamo approvarlo entro la fine di ottobre e sono state fissate tre sedute apposta. Dopo di che avremo tempo fino a fine consiliatura per il regolamento. Che sarà un lavoro a più mani, per trovare la massima condivisione. Ci vuole buona volontà e buon senso».













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