Tagli al consiglio, sì della coalizione

Vertice di maggioranza per pianificare il prossimo triennio Andreatta: «Parola d’ordine è rapidità nelle decisioni»


di Robert Tosin


TRENTO. Tutti d’accordo, almeno in maggioranza: i tagli ai costi della politica vanno fatti, perché ormai la pressione fiscale - lo ha detto lo stesso sindaco Andreatta - è arrivata a livelli non più accettabili e le risorse per assicurare servizi di qualità vanno cercate dove ci sono. L’obiettivo è portare in autunno una proposta organica sulla riduzione del numero dei consiglieri comunali e circoscrizionali, con relativo taglio di gettoni e indennità (alle circoscrizioni, perché all’ipotesi della riduzione dei gettoni delle commissioni consiliari si sono levati mugugni e proteste). Lo scopo è non farsi imporre la cosa dalla Regione, ma di anticipare un passaggio che sembra comunque inevitabile. Il prossimo 22 maggio la maggioranza comunale si riunirà per un incontro tutto dedicato a questo tema, dove si definirà una bozza da condividere con il consiglio comunale. In quella sede si valuteranno nel concreto i tagli: da 50 consiglieri a 35 o 40; taglio anche nelle Circoscrizioni «che devono fare meno e meglio» ha sentenziato il sindaco Andreatta. Che, tradotto, significa una profonda revisione del regolamento, in modo che i parlamentini di quartiere siano coinvolti su precise questioni di competenza e non su argomenti di natura più generale.

Nel vertice di ieri la maggioranza non si è soffermata su quanto fatto («ma abbiamo messo nero su bianco in 82 pagine tutte le cose già realizzate per avere ben chiaro noi stessi cosa abbiamo fatto» dice il sindaco con soddisfazione) ha guardato ai prossimi tre anni. La parola d’ordine di Andreatta è “velocità”: «Servono processi decisionali più rapidi perché il tempo è denaro. Dobbiamo lavorare su crescita ed equità, garantendo servizi di qualità, tutela del lavoro e delle imprese trentine».

Quella rapidità, per il vero, che gli avversari politici imputano come primo difetto di quest’amministrazione. Sul tappeto, infatti, ci sono questioni annose non ancora risolte a partire dalle microaree fino al piano parcheggi o alla definizione della gestione di acqua e rifiuti. «Non abbandoniamo nulla di quanto c’è nel nostro programma, anche se possiamo pensare che pe rmille motivi qualcosa che non riusciamo a fare ci potrà essere. L’inceneritore? Avanti su questa strada. Aumenti dell’Imu? Solo a luglio potremo prendere delle decisioni».

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