la storia

«Su quel bus dovevo esserci anch’io»

Sara Antole, da Trento a Barcellona per l’Erasmus: «Alla fine ho preso il treno, quando l’ho saputo mi sono venuti i brividi»


di Andrea Selva


TRENTO. Sull’autobus della tragedia poteva esserci pure lei, Sara Antole, 20 anni, studentessa iscritta al secondo anno di Lingue moderne all’università di Trento. Invece prima della grande festa di Valencia la giovane ha trovato ospitalità nell’appartamento di un’amica e ha affrontato il viaggio in treno fermandosi a dormire per la notte: «Non sapevo nulla dell’incidente che si era verificato nella notte e quando mia madre mi ha mandato un sms per dirmi cos’era successo mi sono venuti i brividi, perché in un primo momento avevo deciso anch’io di salire a bordo di quel bus» ha raccontato ieri, raggiunta in Spagna al telefono.

«Poi ho cambiato programma - ha aggiunto - perché sarebbe stato davvero faticoso partire e tornare a Barcellona in autobus, in giornata, come hanno fatto tanti altri studenti per partecipare a Las Fallas, una festa davvero sentita».

Ora Sara Antole tornerà in Italia - a Belluno, dove abita con la famiglia - per le feste di Pasqua ma presto rientrerà a Barcellona, dove si è trasferita a febbraio nell’ambito di un programma Erasmus destinato a durare fino a giugno.

Lei è una dei 42 studenti iscritti all’università di Trento che attualmente sono in Spagna per un periodo di studio nell’ambito del programma Erasmus. Ieri gli uffici dell’ateneo sono stati impegnati per ore nel tentativo di contattare i propri studenti in Spagna. Oltre ai 42 “studenti Erasmus” ci sono altri dieci studenti che sono in Spagna nell’ambito di altri progetti di studio. I funzionari dell’ufficio rapporti internazionali in serata erano riusciti a contattare tutti gli studenti tranne una quindicina. Di questi ce ne sarebbero cinque che stanno partecipando a scambi di studio e ricerca proprio nella zona di Barcellona, ma oltre all’assenza di notizie non ci sono elementi secondo cui potrebbero essere coinvolti nell’incidente.

Tutto il mondo accademico comunque è in lutto. Anche l’università di Trento che ieri ha pubblicato un nastrino nero sul proprio sito internet, annunciando per oggi a mezzogiorno la sospensione di tutte le attività universitarie con un minuto di silenzio per ricordare le vittime della tragedia stradale. Ieri pomeriggio il pro-rettore Flavio Deflorian ha espresso il cordoglio dell’università aprendo un incontro dedicato alla ricerca universitaria nella sala conferenze della facoltà di Economia: «Non abbiamo notizie sul coinvolgimento di nostri studenti nella tragedia, ma siamo molto colpiti per la morte dei ragazzi sul bus» ha detto, chiedendo un attimo di raccoglimento prima dell’incontro.

Fra il 2007 e il 2015 sono stati 2.595 gli studenti dell’università di Trento che sono partiti verso varie destinazioni europee nell’ambito del programma di scambio Erasmus. La Spagna (destinazione di 484 studenti) si rivela la seconda meta preferita dagli studenti della nostra università dopo la Germania, scelta da 505 studenti che dal 2007 fino al 2015 hanno fatto le valigie per studiare all’estero. Molto distaccate le altre nazioni: Regno Unito (247 studenti), Paesi Bassi (194 studenti), Francia (182 studenti), Finlandia (144), Belgio (142), Svezia (138) e Austria (97). Ma la lista di paesi europei è molto lunga e comprende in totale 28 paesi europei.

Prendendo invece in considerazione gli studenti in arrivo a Trento, la Spagna è di gran lunga il paese principale con 390 studenti in arrivo a Trento, davanti alla Germania (187 studenti). Gli arrivi a Trento sono comunque meno numerosi rispetto alle partenze con 1.511 studenti in arrivo dai paesi europei a partire dal 2007.

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