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Stupro in pieno centro: 3 anni e 4 mesi in appello

L’episodio in galleria Lunelli nell’ottobre del 2013: assolto in primo grado il marocchino Adil Chaeer aveva tentato un’altra violenza sessuale poco dopo


di Paolo Tagliente


TRENTO. In primo grado era stato assolto. Ma ieri, i giudici della Corte d’Appello di Trento hanno ribaltato quella sentenza e lo hanno condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione al pagamento di una provvisionale di 6mila euro alla parte civile. Lui è Adil Chaeer, trentassettenne marocchino accusato di violenza sessuale per un episodio avvenuto attorno alle 5 del mattino del 19 ottobre 2013, all’interno della galleria di piazzetta Lunelli. Secondo quanto aveva raccontato la donna - una commessa allora trentaduenne -, il ragazzo l'aveva avvicinata in via San Pietro, vicino al distributore automatico di sigarette. Lei lo conosceva di vista e si erano scambiati qualche parola, ma poi lei era tornata sui suoi passi per raggiungere un gruppo di amici. Lui si era subito offerto di accompagnarla e quando erano entrati nella galleria che porta a piazzetta Lunelli, l'uomo aveva tentato una prima avance. La giovane, però, aveva risposto con un secco no. Un rifiuto che purtroppo non aveva spento i bollenti spiriti dell'uomo, che probabilmente aveva esagerato con l'alcol. E così, invece di fermarsi e di accettare il rifiuto, l'uomo aveva trascinato a terra la ragazza, violentandola. La vittima dello stupro aveva anche riferito ai carabinieri che l’uomo, dopo l’aggressione e vedendola piangere, era scoppiato in lacrime anche lui. Un pentimento tardivo forse, che non gli aveva impedito di darsela a gambe subito. La sua fuga era durata otto giorno, fino a quando la ragazza, incrociatolo per caso lungo corso Alpini, lo aveva subito riconosciuto e aveva chiamato i carabinieri. Che lo avevano fermato e arrestato. Il giudice Miori, davanti alla quale l’uomo era comparso nel maggio dell’anno seguente, aveva ritenuto che le prove non fossero sufficienti e l’aveva assolto. Una sentenza che era arrivata circa un mese dopo il secondo arresto di Adil Chaeer, accusato di tentata violenza sessuale compiuta con modalità simili a quelle del primo episodio. Tutto era accaduto tra il 4 e il 5 aprile del 2014: vittima una ventenne trentina che si trovava in un locale del centro città, dove aveva incontrato il magrebino. Anche in quel caso, i due si conoscevano di vista e avevano iniziato a chiacchierare. Poi erano usciti per prendere una boccata d'aria e, fumando una sigaretta, si erano diretti verso il parco della Predara, alle spalle del castello del Buonconsiglio. A quel punto, il ragazzo aveva tentato un primo approccio, poi s’era calato i pantaloni e aveva tentato la violenza. A salvare la giovane era stato il suo fidanzato, che l’aveva persa di vista al bar e s’era messo a cercarla. Per questo episodio era stato condannato a un anno e 8 mesi di reclusione. Ieri la seconda condanna, ma nel frattempo Chaeer è uccel di bosco.

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