Statale chiusa due giorni la protesta corre sul web

Giudicarie, su Facebook si scatenano le critiche per lo stato della viabilità Chi se la prende con le ciclabili, chi grida allo scandalo per gli studenti bloccati


di Ettore Zini


GIUDICARIE. Viabilità. Chiude la statale per due giorni, e il mondo del web si scatena. Su facebbok: «Mio marito la percorre tutti i giorni da Comano a Madonna di Campiglio. Lascio a voi immaginare i pensieri che ho fatto in questo tempo. Tutti i giorni prego Dio che tutto vada bene» (Carla). «Siamo nel 2014 e al posto delle strade abbiamo le mulattiere» (Ivan). «Non nascondiamo i problemi della viabilità Giudicariese: la strada che collega Tione a Ponte Arche è da sempre classificata tra le più pericolose dopo la Valsugana». «Zona valanghe, quando nevica, e zona frane quando piove, non è la prima volta che viene chiusa» (Silvano). «Il problema è sempre nello stesso posto. Cento metri di galleria artificiale, costruita con soletta e finestroni, e il problema sarebbe risolto. Ma prima, bisogna vedere qualche mazzo di fiori appeso al guardrail» (Thai). «Stanno spendendo cifre fuori da ogni logica per le ciclabili. Vedi quella del Limarò. E, poi lasciano l’unica strada di collegamento per Trento in quelle condizioni. Qualcuno ai vertici della Pat, non si vergogna?». “Ringraziamo i nostri ex assessori provinciali (qualche anno fa erano 5 nella stessa giunta) se per qualsiasi cazzata le Giudicarie rimangono isolate». (Airbus). «Abbiamo una viabilità che fa schifo. Non tutti vanno a Trento per fare shopping. C’è chi ci và per un’urgenza di un familiare all’ospedale. E allora vorrei vedere quanti di voi non imprecherebbero per tutto il tragitto e sarebbero d’accordo che è una strada da sistemare!»(Marisa). «E’ un’indecenza che rimangano a piedi degli studenti a Comano, senza che nessuno se ne preoccupi». (Beniamino). «Si può risolvere tutto allargando la strada del Durone. Sicuramente meno pericolosa di quelle orribili e indecenti gallerie» (Viviana).

La lista potrebbe continuare. Sono solo alcuni dei numerosi commenti lanciati sul web. C’è chi impreca, e chi dà suggerimenti. Da cui si evince (qualche considerazione è stata edulcorata dai commenti più forti) quanto sia importante la sicurezza, per chi, quella strada- tra Tione e Ponte Arche - la deve percorrere tutti i giorni per motivi di lavoro o di studio. Altro che grandi opere, di cui ormai, visto la scarsità di fondi dovremo rassegnarci a rinunciare. Qui il problema di fondo è mettere in sicurezza la viabilità esistente. In Valle, sono in molti ad esserne convinti. I collegamenti con Trento non sono mai stati agevoli. Si è dovuto attendere gli anni ’90 per bypassare in galleria le forre del Limarò, costeggiate a strapiombo da una viabilità, fino ad allora, arcaica e pericolosa. Il problema maggiore, oggi, a parte le promesse circonvallazioni di Pieve di Bono, Pinzolo in fase di appalto, e di Ponte Arche (di quest’ultima si è appreso dall’assessore Vaia che, a diversità delle altre, rimarrà probabilmente un miraggio per mancanza di fondi) è la sicurezza sulla statale. Soprattutto sul tratto prima delle gallerie di Ponte Pià, questa volta investita da uno smottamento nevoso di 800 mc., con un’autovettura scaraventata contro il guardrail, da cui fortunatamente l’occupante, una ragazza di Villa Banale, è uscita miracolosamente indenne. E quello all’uscita dei tunnel tra Sarche e Ponte Arche. Dove, alcuni mesi or sono, un masso di grosse dimensioni staccatosi dalle pareti sovrastanti poteva farci scappare il morto. Con buona pace di chi privilegia opere come rotonde e rotondine. In alcuni casi utili, ma non tali da indurre il Servizio Strade a mettere in secondo piano l’incolumità dei cittadini.













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