tecnologia

Stampe in 3D, la rivoluzione è in città

In piazzetta Lunelli il primo negozio che riproduce foto e disegni. Si può fare tutto, ma occhio ai costi: 50 cent a centimetro cubo


di Daniele Peretti


TRENTO. Per Orges Thika, illusionismo e magia sono ormai diventati uno stile di vita. Si perché oltre ad essere illusionista di seconda professione, è anche insegnante di arti circensi e dal prossimo 6 ottobre pure contitolare del 3D Printing Store. Ovvero stampe tridimensionali di oggetti che se non hanno anche loro un effetto di magia, poco ci manca. Orges Thika sarà affiancato dai fratelli romani Andrea (che ha lasciato il lavoro a Sydney per il negozio di Trento) e Gabriele Giglio che si sono trasferiti credendo ciecamente in questa proposta unica in tutta la regione, che sarà in piazzetta Lunelli.

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Facciamo un esempio pratico? «Un bambino disegna un oggetto e noi lo riproduciamo, una realizzazione che può rivelarsi molto utile anche nel lavoro con i bambini non vedenti». Tecnicamente funziona così: «Semplificando possiamo dire che mentre la stampa normale è a scavo, la nostra è a riempimento utilizzando materiali come il gesso o polvere di resina. La realizzazione può andare da pochi minuti ad un massimo di 50 ore. La tecnica è nata negli Stati Uniti, dove è rimasta sotto brevetto fino alla scadenza del 2005, da allora si opera nel mercato libero. Le applicazioni sono infinite. L'ultima che abbiamo fatto è quella dell’omino di Subbuteo, con la fisionomia del giocatore - spiega Andrea Gigli -, ma può essere anche la riproduzione di un oggetto, come la realizzazione di un centrino da tavola, da un disegno».

La tecnologia può avere anche un uso professionale. «Infatti. Possiamo creare dei prototipi per gli artigiani; oppure la stampa architettonica partendo dal file di Autocad, fino alla realizzazione di un plastico del progetto con la riproduzione anche dei minimi particolari. Ma pure utilizzo odontotecnico con realizzazioni in resina, partendo dalla Tac».

A fianco di questi utilizzi, ce ne potrebbero essere anche di illegali? «Potrebbe succedere - spiegano i tre giovani imprenditori - perché con una tecnologia più raffinata si potrebbero riprodurre anche armi. Mentre non c'è possibilità per le banconote. Possibile anche la riproduzione di una persona, ma costosissima considerando che il costo medio è di 50 centesimi a centimetro cubo».

Un'altra particolarità del 3D Printing Store, è quella dell'arredamento del negozio, completamente in cartone: «Anche sotto questo aspetto siamo i primi. Ci siamo affidati alla ditta “Nardi Mobili in Cartone” per quanto riguarda il negozio, mentre il laboratorio al piano di sopra, sarà esclusivamente realizzato in legno». A gennaio è nata la Plife Tecnology, società madre dei tre “cervelloni” che in primavera si sono conosciuti al Festival dell'Economia di Trento ed in quel momento hanno deciso di intraprendere una strada comune: «E' il futuro, perché si tratta di tecniche altamente specializzate, applicabili sia ad un uso comune che a quello professionale, ma basta che ci venga proposta un'idea, che noi la rendiamo concreta». Orges Thika è di origini albanesi: «Sono arrivato in Italia a sei anni e non mi ricordo come. Poi purtroppo mi sono separato dai miei genitori e sono cresciuto al Villaggio Sos, dal quale sono uscito a diciotto anni. Oggi ne ho 26, una moglie e due figli ed eccomi qua».













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