tribunale

Spariscono gli ori dal corpo della morta

A processo per furto due dipendenti dei servizi funerari del Comune. La difesa: una dimenticanza, nessuno ha preso nulla



TRENTO. Se sia stato un furto ripugnante, compiuto su una salma, o se invece si sia trattato di uno spiacevole qui pro quo, il giudice Corrado Pascucci non lo ha ancora stabilito. Ieri si è riservato la sentenza rinviandola al 18 ottobre. La vicenda coinvolge due dipendenti dei Servizi funerari del Comune di Trento, che a gennaio di due anni fa erano stati inviati all'ospedale di Arco per prelevare la salma di una donna in vista delle esequie, programmate nel capoluogo. Ai due era stata assegnata – a loro detta, in maniera del tutto inattesa in quanto appena partiti erano convinti si trattasse di un ordinario trasporto della defunta da Arco a Trento – l'incombenza di vestire la salma e prepararla per il funerale. I parenti, giunti in camera mortuaria, avevano avuto oggettive difficoltà a corredare il corpo con una collanina di bigiotteria e la protesi dentaria, con montato un dente d'oro, e hanno chiesto ai due necrofori di provvedere in loro vece. Consegnando il sacchetto con gli effetti personali, i parenti si sono accomiatati per poter precedere la salma al cimitero di Trento. E qui si sono però resi conto, quando il corpo della congiunta è stato esposto nel feretro prima della cerimonia funebre, della mancanza della collanina al collo e della dentiera in bocca, alle quali poi la famiglia ha aggiunto nel conto un paio di orecchini, per un danno totale di circa 8 mila euro. Da qui muove la denuncia per furto che la famiglia ha sporto contro i due necrofori, i quali si sono giustificati dicendo che si sarebbe trattata di una semplice quanto riprovevole dimenticanza: il sacchetto era rimasto tale e quale nella camera mortuaria, fino a quando qualche inserviente non lo aveva gettato nei rifiuti pensando si trattasse di immondizia. Una dipendente dell'ospedale avrebbe anche confermato questa versione. I due però, resisi conto dell'errore, erano tornati in ospedale reclamando il sacchetto con gli effetti personali della donna, ma a quel punto era già passato il camion della raccolta dei rifiuti e dunque i gioielli erano andati perduti. Per questo errore, i due sono già stati sanzionati dal Comune, con un procedimento disciplinare. Ma ieri si discuteva dell'aspetto penale della vicenda, sulla quale il giudice Pascucci, chiamato a decidere se i due dipendenti del Comune abbiano davvero derubato una salma, scioglierà le riserve martedì prossimo.













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