l'agguato

Sparatoria a Spini, ferito un giovane

Tre colpi di pistola contro un camper. Giaisaino Held ferito alla gamba sinistra. Braccato dalla polizia un altro nomade



TRENTO. Tre fori sulla lamiera di un vecchissimo camper. Tre buchi piccoli che sembrano quasi innocui. Tre buchi che, però, testimoniano una gravissima aggressione a colpi di pistola, l’altra sera, pochi minuti dopo le 23, in via Ora del Garda, a Spini di Gardolo, nel parcheggio davanti al Music Center.

La vittima è un giovane nomade di 27 anni, Giaisaino Held, che stava dormendo dentro il camper, un Fiat vecchio più di vent’anni. Il è stato raggiunto da uno dei colpi, esplosi da un revolver di piccolo calibro, alla gamba sinistra e ha riportato la frattura del femore. I colpi si sono sentiti distintamente anche nella vicina area attrezzata dove vive un nucleo di nomadi sinti, la famiglia Gabrielli.

Dal campo hanno sentito i colpi di pistola. Qualcuno ha dato l’allarme e in pochi minuti sul posto sono arrivate le volanti della Polizia. Il giovane è stato trovato fuori dal camper. Nelle vicinanze non c’era nessuno, ma secondo molti testimoni fino a poco prima nel piazzale c’erano altri nomadi. Il sospetto della polizia è che ci sia stata una lite furibonda tra i nomadi e qualcuno abbia tirato fuori la pistola, magari in preda ai fumi dell’alcol. C’è già un sospettato. Un uomo che si trovava in zona e che potrebbe aver discusso in maniera violenta con Giaisaino Held. La squadra mobile coordinata dal vicequestore Salvatore Ascione è già sulle sue tracce e conta di rintracciarlo al più presto.

Gli spari, però, potevano anche uccidere. Infatti i colpi sono stati esplosi contro il camper da breve distanza e i fori di entrata non sono particolarmente bassi. Considerando che la porta del mezzo era chiusa, chi sparava dall’esterno non era sicuro di prenderlo alle gambe. Anzi. I fori erano quasi all’altezza della branda all’interno del camper. Quindi i proiettili avrebbero potuto colpire Held anche alla testa.

Per questo motivo, vista anche l’altezza dei fori sulla carrozzeria del camper, il pubblico ministero di turno Marco Gallina ha aperto ha aperto un’inchiesta per tentato omicidio. Chi sparava, infatti, ha accettato il rischio di uccidere la persona che era all’interno.

Dal canto suo, Held, ha detto di non aver visto niente. Ha detto di aver solo sentito gli spari e di essere stato ferito subito. Ha spiegato che con la porta chiusa non ha potuto vedere chi ha sparato. Il suo atteggiamento reticente, però, non sembra fermare le indagini. La polizia cerca la persona che era su quel piazzale.

Intanto Held è stato ricoverato in ospedale nel reparto di ortopedia. I medici dovevano decidere se operarlo per ridurre la frattura del femore. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il giovane è ai margini del suo clan. Per questo dorme in un camper al di fuori delle aree attrezzate. In quella zona, a poche centinaia di metri c’è l’insediamento di un’altra famiglia, i Gabrielli.

Nel piccolo campo una donna spiega: «Quelli non c’entrano niente con noi. Non siamo neanche parenti. Abbiamo sentito gli spari, ma nessuno è andato a vedere. Avevamo paura». La notizia si è diffusa tra i nomadi sinti che vivono a Trento. In molti cercano di circoscrivere l’episodio e di ricondurlo a litigi banali che sono poi trascesi. Non c’è, invece, nessun elemento per dire che si tratti di un atto di matrice razzista. La polizia conta di saperne di più quando avrà rintracciato il sospettato. Comunque l’ipotesi è che si tratti di un episodio isolato e che non ci sia nessun altro coinvolgimento. Le indagini della squadra mobile, però, sono molto intense.













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