Sociologia «sbaglia» i voti di laurea

Errore nel calcolo della media, studentessa beffata dopo la consegna del diploma


Jacopo Tomasi


TRENTO. «Lei si è laureata con... 104/110». Sorrisi, congratulazioni, foto di rito con amici e parenti, festeggiamenti. Poi, il giorno dopo arriva una telefonata dall'Università: «Scusate, abbiamo sbagliato i calcoli». E il voto di laurea è più basso. Lo spiacevole episodio è accaduto ad una studentessa della facoltà di Sociologia di Trento durante la sessione di laurea del 21 settembre scorso.

Il giorno della proclamazione, per i laureati, è uno dei più emozionanti. La fine di un'avventura, il coronamento di un percorso. Come tante altre volte, mercoledì scorso, a Sociologia, si è tenuta la proclamazione di nuovi laureati. Il voto, com'è usanza da un po' di tempo a questa parte, è stato declamato in pubblico davanti a parenti ed amici. Per qualcuno l'esito è stato una sorpresa positiva, per altri invece una delusione. Per tutti, comunque, dopo la proclamazione è scattata la festa. I classici cori degli amici, i travestimenti per le vie del centro storico, le foto di rito con i parenti, le congratulazioni di tutti.

Per qualche studente, però, non è finita qui. Giovedì, infatti, è arrivata una telefonata da parte della segreteria della facoltà di Sociologia. «Scusate, volevamo avvisare che sono stati sbagliati i calcoli per definire la votazione finale. Comunichiamo che il voto, quindi, è un altro». Ovviamente, più basso. Una telefonata decisamente spiacevole per i neo laureati, che dopo la festa del giorno precedente si sono trovati a dover fare i conti con una realtà diversa. Qualcuno lamenta anche una validità giuridica del voto modificato, visto che la prima votazione è stata comunicata in pubblico, davanti a centinaia di persone, dopo il confronto della commissione.

Tra i laureati beffati, dunque, serpeggia rabbia e sconforto. La soddisfazione di aver concluso un percorso è spazzata via da una sensazione di amarezza. Il preside della facoltà di Sociologia, Bruno Dallago, non cerca giustificazioni. «In base ad una prima verifica - spiega - pare che il problema, che ci risulta abbia coinvolto solo una studentessa, sia stato causato da un errore umano durante la trascrizione della media degli esami, che ha generato l'errore nella valutazione finale. Sono situazioni spiacevoli - conclude - ma con il numero elevato di lauree che abbiamo e la grande pressione sugli uffici possono succedere, anche se non dovrebbe capitare».













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