Slot, 12 furti in regione: arrestati

Il primo a Susà di Pergine e poi la serie di colpi fotocopia in Alto Adige



TRENTO. Complessivamente, secondo la polizia, hanno messo a segno 24 furti in regione: 12 spaccate nei bar e altrettante auto rubate per i colpi. La base della banda? Il bar «Karma» in vicolo Erbe, in pieno centro storico a Bolzano, il cui gestore è uno dei tre albanesi arrestati dalla mobile. Spregiudicati, come se si fossero divertiti a «giocare» con le forze dell'ordine per due mesi. Ma alla fine sono stati presi. Si tratta di Ibrahim Kola, 36 anni, gestore del bar, Hekuran Mesaj, 26 anni e Sulejman Zekthi, 20 anni.

Sono accusati di associazione a delinquere per 24 furti. Altri tre albanesi sono al momento indagati, perché ritenuti complici della banda. I tre albanesi arrestati avrebbero usato sempre lo stesso modus operandi: sopralluogo con la macchina, vedere se il locale era ben frequentato e le macchinette da gioco ben usate. Dopodiché, la notte del colpo, il più giovane aveva il compito di procurare l'auto, meglio se parcheggiata in zona residenziale (diversi proprietari avevano lasciato le chiavi in auto, pensando di non poter rimanere vittime di un furto). I veicoli venivano poi usati per raggiungere il luogo dove era stato deciso di mettere a segno il colpo.

Una volta entrati nel bar, se in zona isolata, le slot-machine venivano forzate sul posto, altrimenti venivano caricate sul furgone e poi gettate via nel bosco. I luoghi dove la banda ha messo a segno i furti? Secondo le forze dell'ordine il primo colpo sarebbe avvenuto a Susà di Pergine. E poi: Cardano, Cavalese, Daiano, Laives, Bolzano, a Nalles, Sarentino, Castelrotto, Merano, Sinigo, San Lorenzo di Sebato, Brunico ed infine anche Brunico. Gli ultimi due colpi sono stati effettuati nuovamente a Sarentino. Le prove in mano agli agenti della squadra mobile? Ore e ore di intercettazioni, appostamenti in vicolo delle Erbe, nel locale del presunto capo della banda, dove i tre decidevano in quale località colpire. Poi l'acquisto di piedi di porco e cacciaviti. Per non parlare della segnalazione arrivata in questura: «Tre persone che non mi convincono stanno cambiando monetine. Troppe monetine».













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