il dibattito

Sloi e bypass in aula. Manica (Pd): «Con metà delle risorse per Vasco si sarebbero già fatti i sondaggi»

Opposizioni all’attacco in consiglio provinciale: «La Provincia non può accontentarsi delle analisi di Rfi». Tonina: «Appa garanzia per i cittadini»



TRENTO. Si è parlato di Sloi e circonvallazione questa mattina (8 marzo ) in consiglio provinciale dove la giunta ha risposto sull’impiego di fondi statali connessi al disinquinamento dell’area della Sloi interessata dal passaggio della circonvallazione ferroviaria”, come chiesto dai consiglieri Marini, Zanella, Coppola, Manica, Maestri, Zeni, Demagri, Dallapiccola, Degasperi, De Godenz, Tonini e Olivi.

Dure le opposizioni. Per Alessio Manica (Pd) «la Giunta è troppo alla finestra in un momento in cui servirebbe invece uno sbilanciamento a favore dei timori, una Giunta che dica con chiarezza che la Provincia pretenderà analisi dettagliate e non si accontenterà delle analisi di Rfi. Se si investissero sulla questione la metà delle risorse umane che si sono viste girare sulla gestione dell’ospedale di Cavalese si sarebbe tranquillizzato il comitato, se si fossero messe in campo la metà delle risorse finanziarie usate per recintare il campo di Vasco si sarebbero già fatti sondaggi».

Lucia Coppola (Europa Verde) ha ricordato l’importanza di carotaggi svolti linearmente ogni 4 mesi per scongiurare pericoli per Trento: «Si parla di un’area, ha ricordato, a poche centinaia di metri da piazza Duomo, non in una steppa desolata. E’ lapalissiano che non si sa cosa ci sia sotto i terreni: l’ultima parola secondo la consigliera non si può lasciare a Rfi perché si sta parlando del capoluogo, della salute dei cittadini, della sicurezza».

«Quel che si legge sul giornale per le verifiche fa un po’ ridere, ha detto Filippo Degasperi (Onda Civica). Per la bonifica per le rogge si prevedevano carotaggi ogni 50 metri con 10 metri di profondità, invece per il cantiere per il bypass ne bastano sei?».

Katia Rossato (FdI) ha precisato prima del suo intervento la contrarietà di Fratelli d’Italia non è contro il progetto di interramento della ferrovia, ma contro quello a sinistra Adige.

Il vicepresidente Mario Tonina ha parlato della possibilità di anticipare, qualora tardasse il trasferimento dalle casse dello Stato, le risorse messe a disposizione dal Ministero sul 2023 e il 2024. Tonina si riferisce ai 2 milioni stanziati tramite emendamento delle parlamentari Ferrari e Cattoi per far fronte alle ulteriori analisi e approfondimenti sulle aree inquinate di Trento Nord e per cercare di completare un lavoro che, ha sottolineato, «Appa ha sempre svolto con attenzione».

L’assessore ha citato l’istituzione dell’Osservatorio ambientale, che avrà un ruolo preciso per far fronte a queste problematiche, «un ruolo fondamentale – ha detto – di garanzia».

Poi le risorse: sul Sito di interesse nazionale (Sin) 12 milioni di euro di derivazione statale sono previsti per la bonifica delle rogge fino a via Fontana, altri 32,5 milioni sono appostati sul bilancio di Adep (Agenzia per la depurazione). Il bypass che non interessa il sito Sin ma le aree limitrofe è opera statale con l’approvazione del ddl 77/2021 in carico a Rfi su fondi Pnrr con una gara bandita per un miliardo e 200 milioni.

L’assessore ha quindi fatto riferimento alle proteste contro l’opera: «Di fronte a un’opera di questo tipo – ha affermato – non si possono garantire soddisfazioni a tutti, ma una decisione deve essere presa per garantire un risultato. Ci vorrà tempo, il lavoro dovrà essere completato con un tratto di ferrovia e in quel di Rovereto, ma la Giunta crede che sia la strada giusta».

Sul fronte della sicurezza, ha rimarcato, ancora una volta «Appa svolgerà il suo lavoro fino in fondo a garanzia dei cittadini: anche in sintonia con Palazzo Thun si potrà tranquillizzare la cittadinanza».













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