Sindaci in coro: avanti tutta contro le slot

Lo stop del Tar a Verbania non preoccupa. Miorandi: «Guiderò la lotta dell'Anci». Superate le 1300 firme


Luca Marognoli


TRENTO. I sindaci alleati contro le slot machine. Mentre aumenta il numero dei Comuni che decidono di limitare la diffusione delle sale giochi, chi lo ha già fatto non si sente minacciato dalla sentenza del Tar che ha "multato" il Comune di Verbania con 1,5 milioni di euro di risarcimento, dopo che l'amministrazione aveva bandito l'uso dei videopoker al mattino.

Fabiano Condini, assessore alle attività economiche a Trento, conferma di essersi mosso con i piedi di piombo. «Ci ha sempre preoccupato il fatto che interferire in una normativa di competenza dello Stato esponesse a richieste di risarcimento. Noi siamo intervenuti solo dopo che la Corte Costituzionale aveva stabilito la legittimità dell'intervento normativo da parte della provincia di Bolzano e dopo la successiva legge trentina. Questo ci mette al sicuro». La legge dava la facoltà di impedire le aperture di sale giochi ad almeno 300 metri di distanza da scuole e altri luoghi "sensibili". Trento ha scelto 500 metri: la delibera andrà in commissione mercoledì 10 per arrivare in consiglio a fine aprile.

Carlo Plotegher, presidente circoscrizionale di Marco di Rovereto, ha avanzato la proposta di premiare i locali che non installano le macchine da gioco anche posizionando all'esterno il cartello "slot free". Un'idea che può attecchire anche altrove. «Noi lo faremmo volentieri - precisa Condini - se la Provincia ci desse i soldi, visto che incassa i 9/10 dei proventi».

Anche il consiglio di Rovereto ha aspettato Piazza Dante per legiferare, scegliendo la distanza minima di 300 metri. «Con la sentenza della Corte e la legge provinciale in mano, siamo abbastanza sicuri che il provvedimento stia in piedi», dice il sindaco Andrea Miorandi. «E' una materia al confine tra libertà imprenditoriale e salvaguardia della salute pubblica. Il provvedimento ci ha permesso di stoppare già una sala giochi. Stiamo discutendo anche delle slot all'interno dei bar. L'ipotesi è di contingentarne il numero e di mettere delle barriere fisiche all'interno. Qualcuno propone pure di intervenire sull'esistente, ma bisogna evitare fattispecie simili a quella di Verbania: ai consiglieri chiedo di affrontare l'argomento non in modo ideologico ma pragmatico». Miorandi è pronto a mettersi alla guida di una rivolta nazionale delle amministrazioni locali: «Alleiamoci in un grande cartello di Comuni», afferma il sindaco di Rovereto. «Mi farò carico di portare la questione all'Anci, perché ci sia una virata forte della politica. Noi sindaci stiamo combattendo una guerra impari contro uno Stato che fa 60 miliardi di incassi l'anno, il doppio della manovra Monti».

Piace l'idea di un sistema premiale per i bar liberi da slot. «Una cosa intelligente, da fare con le associazioni di categoria perché nel valore sociale d'impresa dev'esserci la salvaguardia della salute pubblica. Vedere persone disperate presentarsi ai servizi sociali e al Sert è un campanelllo d'allarme molto forte».

A Cavalese la delibera urbanistica (300 metri) è stata assunta in dicembre. Il sindaco Silvano Welponer prova a dare un'interpetazione alla sentenza di Verbania. «Credo derivi da una assunzione di regolamento precedente alla sentenza della Corte Costituzionale. Non credo che la finanziaria della Provincia sia impugnabile con esito favorevole, per lo meno me lo auguro».

Bene la proposta di premiare i "virtuosi". «Una buona idea - afferma Welponer -, anche dal punto di vista della comunicazione. Una filosofia che abbiamo applicato a tre esercizi pubblici che il Comune dà in affitto ai privati, inserendo nei contratti una clausola che vieta le macchinette. In cambio chiediamo solo l'aumento Istat, senza ritocchi dell'affitto».













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