Sindacati: sbloccare i salari 

Le richieste per la Finanziaria. Dirpat: «Premiare il merito»



TRENTO. Far ripartire i salari dopo gli anni della crisi. Migliorare i servizi pubblici per l’impiego, investire in conoscenza e formazione continua dei lavoratori. Sono le principali richieste messe sul tavolo dai sindacati, ascoltati ieri in Prima commissione sulla manovra finanziaria. Andrea Grosselli della Cgil ha sintetizzato il documento unitario (allegato) presentato insieme a Cisl e Uil. Sul fronte degli stipendi, le tre confederazioni evidenziano che, vista l'uscita dalla crisi messa in luce dalla manovra 2018, per consolidare la dinamica di sviluppo locale occorre dare continuità agli investimenti e soprattutto far ripartire i salari attraverso la nuova contrattazione. Vi è inoltre l'esigenza di spingere le imprese ad investire su se stesse, creando occupazione attraverso l’innovazione. I sindacati si sono detti perplessi sulla riduzione dell’Imis per alcune tipologie di immobili produttivi che fino ad oggi pagavano l'aliquota piena: l'agevolazione non garantisce una reale selettività. Per Cgil, Cisl e Uil la Provincia potrebbe fare di più per combattere le attività irregolari oggi in crescita e a favore dell’occupazione di lungo periodo, migliorando i servizi pubblici per l'impiego che cercano l’incontro domanda-offerta: va poi rafforzata la formazione continua sulla quale siamo molto distanti dai livelli europei (l5% mentre il Trentino si attesta all’11%). Inoltre, «in questa fase dinamica dell’economia serve la capacità di adattare il sistema dell’istruzione alle esigenze del mercato del lavoro e per far questo occorre un nuovo organismo che analizzi in termini approfonditi la domanda delle imprese, organismo che per ora esiste solo a livello nazionale».

Per il comparto autonomie locali, la Fenalt-Usae con il segretario Maurizio Valentinotti ha evidenziato l'inaccettabile contrazione del potere d'acquisto per ampie fasce di lavoratori e criticato l'esternalizzazione dei servizi alla persona, come nel caso dell'Associazione provinciale per i minori. Per Valentinotti questa finanziaria provinciale «non basta per perseguire due scopi: un adeguato recupero di quanto è stato perso in 9 anni di blocco contrattuale e un adeguato aumento dell'occupazione. Per questo serve prevedere un turn-over al 100% in tutte le strutture pubbliche stimolando anche ulteriori assunzioni nel caso in cui si dimostri che un aumento della dotazione organica e quindi anche della spesa corrente sia funzionale ad una maggiore riduzione delle spese complessive degli enti (ad esempio nei Comuni)». Marcello Mazzucchi, segretario Dirpat (il sindacato dirigenti pubblici della Provincia) ha lamentato l'assenza nella manovra di incentivi che premino il merito dei dipendenti «che dovrebbe rappresentare la stella polare di ogni struttura che si rispetti»: «Vanno previste progressioni concertate e ancorate effettivamente al merito».













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