Un rogo distrugge 50 ettari di bosco a Segonzano. E riparte quello di Mezzolombardo

Siccità e piromani: il Trentino brucia

Un rogo distrugge 50 ettari di bosco a Segonzano. E riparte quello di Mezzolombardo


Mara Deimichei


TRENTO. La terra è asciutta. È secca. E questo non aiuta. Se poi aggiungiamo la mano di chi per distrazione o per vandalismo appicca gli incendi, il quadro è di un Trentino che brucia. Ieri per tutto il giorno i vigili del fuoco sono stati impegnati a domare le fiamme ovunque. Il rogo più grande nei boschi di Segonzago e poi ha ripreso a bruciare anche quello sopra Mezzolombardo. Ma non è finita qui. Piccoli roghi sono stati segnalati (e spenti) anche a Sopramonte e a Moena.

Insomma, la pioggia (ma di quella seria che bagna veramente il terreno) è attesa non solo per l'agricoltura ma anche per dare almeno una prima difesa naturale al territorio contro gli incendi boschivi.

Il rogo di Segonzano era partito nella serata di venedì. In questo caso è difficile non pensare che sia doloso (e di questo aspetto se ne stanno occupando i carabinieri) visto che pare che siano stati ben tre i focolai tutti appiccati nella zona sopra l'abitato di Quaras. Le fiamme hanno iniziato a viaggiare velocemente: dalla loro parte avevano il terreno e gli alberi completamente asciutti il vento che spingeva le fiamme ancora di più. I vigili del fuoco sono intervenuti subito. Decine e decine di uomini e di donne contro le fiamme. E con il problema del rifornimento dell'acqua. Impossibile, infatti, prelevare troppo dall'acquedotto di Segonzano: il rischio di lasciare all'asciutto i residenti era troppo alto. E quindi via con le staffette per portare il prezioso liquido.

Con l'aiuto anche dell'elicottero che ha portato acqua dal lago delle Piazze di Pinè. Nella notte le fiamme sembravano spente, ma era solo un'illusione. Ieri mattina l'incendio è ripartito con uguale vigore: 50 gli ettari di bosco mangiati dalle fiamme. E quindi nuova chiamata per le caserme di Cembra, Faver, Lona e poi via via Sant'Orsola, Sover, Valda e tante altre che hanno subito risposto positivamente. Sul posto anche l'aiuto dei permanenti con i mezzi necessari per portare acqua, tanta acqua. Centinaia, a fine giornata, le persone chiamate a far fronte all'incendio che per fortuna è rimasto lontano dalle case e non ha provocato feriti. Nel tardo pomeriggio la situazione sembrava rientrata ma l'allarme non è ancora cessato. Anche oggi la situazione sarà tenuta sotto controllo: di un incendio boschivo non ci si può fidare.

E a dimostrarlo è stata la colonna di fumo che ieri pomeriggio è tornata a farsi vedere sopra Mezzolombardo. A giorni di distanza, infatti, ha ripreso a bruciare il rogo a la Toresela anche se qualche metro più in su. E quindi un altro smistamento di volontari della Rotaliana e della Paganella per accerchiare l'incendio e spegnerlo nuovamente.

Intanto altri allarmi arrivavano da diverse parti della Provincia. I pompieri di Sopramonte assieme a quelli di Baselga del Bondone sono intervenuti a Sant'Anna. Interessati alcuni terrazzamenti di prato e una porzione di sottobosco. Sul posto l'agente dell'azienda forestale Trento-Sopramonte e anche in questo caso c'è il sospetto del dolo. Infine allarme incendio (ma per poco più di un po' di sterpaglie) a Moena. E si spera che ora arrivi almeno un po' di pioggia.













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