Si fa restituire dai ladri la bici di Kaswalder

Un amico autonomista ha recuperato la bici appena rubata al consigliere Walter Kaswalder. L’episodio risale a martedì sera alle 22.30



TRENTO. Un amico autonomista ha recuperato la bici appena rubata al consigliere Walter Kaswalder. L’episodio risale a martedì sera alle 22.30. «Al termine di una riunione svoltasi a Trento in pieno centro - racconta Kaswalder - noto che la bicicletta con cui sono solito spostarmi in città era sparita. Il caso vuole che da lì ad una mezzoretta un amico mi telefoni per segnalarmi la presenza della stessa, facilmente riconoscibile dai numerosi stemmi a doppia stella alpina che ne tatuano la carenatura, nella zona di San Giuseppe.

A guidarla con tracotante disinvoltura tre giovani stranieri dai tratti magrebini: allertate le Forze dell’Ordine, che ringrazio per l’immediata risposta, non riescono purtroppo ad evitarne la destrezza di fuga. La ricerca continua e l’amico arrischia una visitina di controllo ai giardini di piazza Dante all’interno dei quali la bici autonomista del sottoscritto già fungeva da ecologico vettore tra domanda e offerta interna al fertile traffico allucinogeno.

Nel complicato tentativo di rientro della refurtiva l’amico, “normalmente” apostrofato dal trio e sempre “normalmente” imposto al “normale” silenzio in cambio di una loro insindacabile, unilaterale e sempre “normale” restituzione del maltolto, si riprendeva il velocipede. Tutto normale dunque? No, non credo ci si possa abituare a questa normalità. Solo una concreta risposta che renda le condanne effettive, senza sconti e nella efficacia detentiva della pena repressiva potrà far fare allo Stato quel salto di credibilità ed autorevolezza che oggi gli manca».













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