Sesso con ricatto: «Sono minorenne, paga o ti denuncio»

La lucciola (che ha 26 anni) cerca di scucire 3 mila euro al cliente. Lui chiede aiuto alla polizia e scatta la trappola



TRENTO. Voleva tremila euro con consegna entro poco più di 12 ore o lo avrebbe denunciato, accusandolo di aver fatto sesso con una minorenne. Un ricatto in piena regola con tanto di «prova» trattenuta e pronta ad essere usata se il pagamento non fosse avvenuto: un preservativo usato. Un’estorsione fallita grazie all’intervento della squadra mobile che ha arrestato una prostituta 26enne che al cliente aveva detto, però, di non aver ancora festeggiato il 18esimo anno di età. Un viso fresco quello della ragazza che poteva trarre in inganno, ma sono bastate delle minime verifiche per comprendere che stava bluffando e che il suo era «solo» un tentativo di ricatto, puntando sulla paura dell’uomo, un 70enne della Bassa Atesina, di ritrovarsi denunciato.

Ma partiamo dall’inizio, dalla domenica pomeriggio quando il settantenne lascia l’Alto Adige per passare qualche ora a Trento. In piazza da Vinci incontra una ragazza che è in attesa di clienti. I due contrattano su prestazione e relativo pagamento e quindi lei sale sull’auto di lui e insieme raggiungono una casa della piana Rotaliana dove viene effettivamente consumato un rapporto. Il settantenne paga i 30 euro pattuiti e pensa che sia finita lì. Accompagna la ragazza di nuovo a Trento ed è in questo momento che lei «cala l’asso». E parte il ricatto. All’uomo spiega, infatti, di essere minorenne e se lui non avesse pagato la cifra di 3 mila euro, lei lo avrebbe denunciato. E, per mettergli un po’ più di paura, ha mostrato anche la prova, ossia il preservativo usato che lei aveva tenuto e nascosto in un fazzoletto di carta e che era pronta, eventualmente, ad usare. All’uomo crolla il mondo in testa. Non sa cosa fare. Non mette in dubbio le parole della prostituta: potrebbe anche essere minorenne e comunque lui in quel momento si sente in gabbia. Passa una notte insonne cercando una soluzione che lo possa togliere dal pasticcio nel quale si è ritrovato. Ma non ha nemmeno troppo tempo a disposizione.

La ragazza è stata chiara: i soldi li voleva tutti ed entro le 10.30 di ieri con consegna nello stesso luogo in cui era scesa dalla macchina. Alla fine il settantenne ha preso l’unica decisione che gli poteva offrire una via d’uscita da un ricatto che rischiava di diventare un tormento e ieri mattina va negli uffici della squadra mobile a Trento. E racconta tutta la storia dall’inizio alla fine. I poliziotti preparano così la trappola. L’uomo ha con se poco più di 200 euro che vengono per così dire «identificati» e poi sistemati nella busta. E con quel denaro il settantenne si reca all’incontro con la prostituta. Nel momento, però, in cui c’è il passaggio del denaro, scatta l’arresto. Gli investigatori, infatti documentano il pagamento del ricatto e recuperano le banconote consegnate dall’uomo alla ragazza. Che si scoprirà essere una romena di 26 anni senza fissa dimora e con qualche precedente denuncia. Questa volta per lei scattano le manette con l’accusa di estorsione e nel giro di nemmeno due ore finisce davanti al giudice Borrelli per la direttissima. Che si conclude con il patteggiamento della pena a 13 mesi di reclusione (pena sospesa) e al pagamento di una multa da 400 euro. Prevista anche la distruzione della prova che la donna voleva trattenere per dar corpo al suo ricatto.

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