Serrande abbassate ma non per tutti: c’è chi le tiene alzate

Trento. In un’afosa domenica estiva, non sono certo i negozi aperti o chiusi a fare la differenza: sempre lo stesso “ vuoto” di tutti gli anni. Come tradizione aperti solo circa la metà di bar e...



Trento. In un’afosa domenica estiva, non sono certo i negozi aperti o chiusi a fare la differenza: sempre lo stesso “ vuoto” di tutti gli anni. Come tradizione aperti solo circa la metà di bar e gelaterie, ma quelli che hanno deciso di alzare le saracinesche, lavorano. In giro poche persone ed il centro si anima solo verso le 18 quando la gente, tornata dal giro domenicale, si fa una passeggiata. Non si sa se la loro è una scelta polemica nei confronti della decisione presa dalla giunta provinciale o si tratta una decisione per così dire lecita, ma in tutto il centro storico ad essere aperte sono solo tre attività. La Libreria Giunti che però di fatto è aperta tutto l’anno, “Amica Casa” di via Garibaldi ed il negozio di oggettistica Flying Tiger Copenaghen in via Oss Mazzurana.

Nessuno dei titolari ha però voluto rilasciare dichiarazioni sulle motivazioni che hanno permesso l’apertura domenicale, scelta che peraltro nessun altro commerciante ha fatto. Che la decisione della giunta provinciale possa essere condivisa, lo si potrebbe dedurre dall'assenza di cartelli polemici: solo l’orario settimanale, molti con la scritta domenica chiuso, ma tanti anche senza nessuna specifica indicazione. Del resto la domenica è una giornata che ha come meta preferita laghi e montagne e la passeggiata in città specialmente col ben tempo, non è per nulla gettonata.

Qualcuno ha raggiunto il centro per mangiare un gelato dai comuni vicini: Teresa e Giuseppe sono due turisti: «Facciamo un giro in centro dopo aver preso una camera in hotel, ma domani ci spostiamo in montagna per trascorrere qualche giorno di vacanza. I negozi aperti o chiusi? A noi sinceramente interessa che ci sia un ristorante aperto per cenare. È domenica, i negozi è giusto che siano chiusi».

Saranno tutti d’accordo? Difficile capirlo in una città deserta che sembra giustificare la chiusura dei negozi. «Attività aperte? Ma siamo sicuri che ci sarebbero i soldi da spendere? La cassa integrazione è stata pagata ad una minoranza, molte attività hanno riaperto da poco e forse prima di acquistare in molti ci penseranno. Di fatto l’economia è ferma e non saranno certo i negozi aperti o chiusi a rilanciarla». È un altro parere colto al volo tra le poche persone che passeggiano in centro.

Chiuse anche le “catene” ed i negozi in franchising che normalmente erano aperti e da parte della polizia municipale non c’è stata particolare attenzione a questo possibile problema: solo pattugliamenti nella norma con l’attenzione più alta per il traffico sulle strade di collegamento.

Da segnalare infine che qualche negozio in centro città ha già iniziato le svendite (specialmente nel settore dell’abbigliamento): segno di un’estate che sta finendo o che forse, commercialmente parlando, non è mai iniziata del tutto. D.P.













Scuola & Ricerca

In primo piano