Senzatetto, più posti nei dormitori di Trento

Quest'inverno saranno 170, nuova struttura a Ravina. Ed è già allarme freddo


Chiara Bert


TRENTO. La notte fa freddo, per chi deve passare la notte in strada. Cartoni e coperte cominciano a non bastare e il meteo prevede temperature in picchiata per i prossimi giorni. Per i senzatetto della città l'inverno è già cominciato e la macchina dell'accoglienza si mette in moto. Quest'anno l'obiettivo è di offrire 170 posti letto, 30 in più del 2009, con un nuovo dormitorio a Ravina. La scorsa notte i volontari di strada hanno riproposto «La notte dei senza dimora», un sabato diverso per conoscere una realtà che ci sfiora ogni giorno senza toccarci, la realtà di chi vive sulla strada, dorme sulle panchine o negli edifici abbandonati. Una vita che si fa ancora più difficile quando arriva, improvviso ma implacabile, il primo freddo. È successo anche in questi giorni e le previsioni dei meteorologi annunciano un ulteriore brusco calo della temperatura. «Si prevede che il termometro scenda fino a 2 gradi e questo ci preoccupa, il freddo arriva sempre prima di quanto ci si aspetti», osserva Lorenza, una volontaria di strada. «Negli ultimi anni i posti sono aumentati, ma non bastano mai».  «Bisogna raddoppiare i posti, la Provincia faccia di più», aveva ammonito lo scorso dicembre Piergiorgio Bortolotti, direttore del Punto d'incontro, all'indomani della morte per il freddo di un uomo nel parcheggio dell'Obi. Aveva ricordato, Bortolotti, che la vita in strada «è sempre un inferno».  Per quest'inverno la macchina dell'accoglienza si è già messa in moto. L'obiettivo è di aumentare i posti letto, passando dai 140 dell'anno scorso a circa 170. Non c'è ancora l'ufficialità, ma Provincia e Comune stanno lavorando all'apertura di un nuovo dormitorio, all'ex Arcese di Ravina, gestito dal Punto d'incontro. L'assessore comunale alle politiche sociali Violetta Plotegher non conferma: «Stiamo lavorando», spiega, «ed è un lavoro delicato, gli annunci non aiutano». Quello che si sta cercando di fare - prosegue l'assessore - è mettere in campo progetti di accoglienza che durino tutto l'anno: «Siamo impegnati per aggiungere posti letto per i senzatetto ma in una logica diversa, che punta a dare risposte non solo nell'emergenza invernale, ma affiancando le persone nella ricerca di un lavoro e di una sistemazione. Solo così le togliamo dalla strada e liberiamo posti nelle strutture di prima accoglienza».  Un lavoro che richiede tempo e risorse. «È indispensabile la partecipazione finanziaria della Provincia - spiega Plotegher - così come è fondamentale la collaborazione con il privato sociale e i volontari». Una presenza, quella del volontariato, che ha consentito negli ultimi anni di potenziare i dormitori. Quest'anno saranno confermate tutte le strutture aperte lo scorso inverno: 59 posti letto alla Bonomelli (la prima che aprirà, ai primi di novembre), 18 a Casa Briamasco (entrambe gestite dalla Fondazione comunità solidale), 23 all'ex Piffer di via Brennero (inaugurata l'anno scorso e gestita dai frati Cappuccini), 10 a Ravina (dormitorio gestito dal Punto d'incontro), 10 a Villa S.Nicolò (struttura della Diocesi, di cui l'anno scorso si sono occupati religiosi e seminaristi), oltre ai 20 (per sole donne) alla Casa della giovane. Con il nuovo dormitorio a Ravina dovrebbero aggiungersi un'altra trentina di posti. «Il bisogno è tanto, non risponderemo comunque a tutti», ammette Bortolotti.

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