Scuole musicali, Bisesti vuole il controllo 

La manovra finanziaria. Spunta un emendamento che affiderà all’assessore alla cultura il coordinamento delle 13 realtà (private) trentine Per la Provincia «problemi sindacali e la necessità di omogeneità sui 5,6 milioni finanziati». Ma per altri è uno sgambetto alla presidente Cogo



Trento. La Provincia vuole ottenere la regia delle 13 scuole musicali trentine. Con un emendamento (presentato venerdì a corredo della manovra finanziaria) la giunta intende colmare un vuoto normativo e avere più voce in capitolo in un settore che «pesa» per 5,5 milioni di euro all’anno. I maligni vi leggono anche una sorta di sgambetto dell’assessore alla cultura Mirko Bisesti all’attuale presidente di 10 delle 13 scuole musicali, Margherita Cogo, già consigliera provinciale dei Dem.

Si vedrà, non appena l’emendamento in questione, materialmente firmato dalla presidente della commissione cultura Alessia Ambrosi, arriverà in aula: ci sarà davvero una lettura «politica» della gestione dell’assessorato alla cultura?

Di fatto la legge sulla cultura non ha mai disciplinato la rappresentanza delle scuole musicali. La presidenza Cogo si riferisce 10 scuole, ma le tre rimaste fuori avrebbero (da sole) oltre la metà degli alunni. la già presidente della Regione è alla guida delle scuole musiciali dal 2015 ed è stata appena rinnovata per un altro biennio.La mancanza di rappresentanza in questi anni si è tradotta nell’impossibilità della Provincia di impartire direttive sulla gestione del personale, anche perché sono degli enti privati, e tra le varie gestioni ci sono delle differenze a livello di trattamento economico non piccole. Da qui una serie di problematiche anche di rapporti a livello sindacale. L’emendamento.

La legge sulla cultura, del 2007, aveva previsto una rappresentanza unitaria delle scuole musicali, ma negli anni successivi questa situazione è andata perduta: «Il sistema delle scuole musicali, però, è un importante nodo dell’intero sistema culturale. È quindi necessario che la Provincia, in virtù di questo ruolo del sistema della formazione musicale e dell’ammontare del finanziamento, eserciti in prima persona la funzione di coordinamento di questo sistema. Come? Attraverso un apposito organismo presieduto dall’assessore competente o da un suo delegato che vede la partecipazione dei presidenti e dei direttori delle scuole iscritte al registro provinciale e al quale potranno essere invitati i soggetti interessati o coinvolti nel sistema» si osserva nella relazione messa a punto dagli uffici provinciali.

La delibera della giunta, che arriverà in seguito, darà attuazione pratica all’emendamento: potrebbe prevedere un rappresentante unico al tavolo, la sottoscrizione di un accordo di programma, regolamentando l’utilizzo di quelle sono comunque 5,5 milioni di euro: «La provincia presta molta attenzione alla formazione musicale di base finanziando le 13 scuole musicali iscritte al Registro provinciale. Il finanziamento della Provincia ammonta ad euro 5 milioni e 625 mila euro ai quali si aggiunge il finanziamento che la Provincia accorda alla Federazione dei corpi bandistici per la formazione dei bandisti che viene erogata dalle scuole musicali. Il solo finanziamento per i corsi erogati dalle scuole supera il 71% delle spese che le scuole sostengono che per la maggior parte è il costo del personale». Sarà interessante vedere qual partitura verrà suonata in Consiglio .G.T.













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