Scuole dell’infanzia, lunedì si ricomincia

Quasi 17 mila i bambini iscritti, con un numero di stranieri sempre più elevato: oggi sono il 14,55%



TRENTO. Riaprono lunedì le 276 scuole dell’infanzia distribuite sul territorio provinciale, delle quali 118 provinciali e 158 equiparate. E il primo dato evidente è la forte richiesta di orario prolungato: riguarda il 50,53% degli iscritti, cioè 8.195 bambini su un totale di 16.276. Per l’anno scolastico 2013/14, 233 scuole sono state autorizzate all’integrazione dell’orario per un totale di 2.153,5 ore settimanali, ripartire in 852,5 per l’accompagnamento sui mezzi di trasporto e 1.301 per la vigilanza sul sonno dei bambini. Al lavoro 2.162 insegnanti: 1.317 nelle scuole equiparate e 845 alle provinciali. Del totale, 1.629 insegnanti hanno un incarico a tempo pieno (25 ore settimanali) e 533 a orario ridotto. A queste cifre vanno aggiunti i cuochi (uno per scuola) e gli operatori d’appoggio (in base alle necessità di ogni singola scuola). In totale, il personale non insegnante assegnato alle scuole ammonta a 1003 unità: 389 per le scuole provinciali, 614 per quelle equiparate.

Le iscrizioni sono aumentate dell’1,1%, con una sempre più forte presenza di bambini stranieri: sono 2.369, pari al 14,55% del totale, e le loro provenienze sono le più diverse, con una predominanza dell’Albania (395 bambini, della Romania (384) e della Macedonia (143) per l’Est Europa (51,75%), del Marocco (386), della Tunisia (134)e dell’Algeria (88) per il Nordafrica (28,83%), oltre a 295 bambini dall’Asia (12,45%), 84 dal Sud America (3,55%) e 81 di altre provenienze (3,42%). Oltre agli iscritti attuali, ci sono già 590 preiscrizioni per l’inserimento a gennaio, dunque la quota 17 mila iscritti alle scuole dell’infanzia è ormai prossima.

Oltre 4 mila bambini usufruiscono dell’offerta per le lingue straniere, tedesco o inglese, secondo un progetto ultradecennale. Non è tanto un insegnamento, quanto un accostamento alla lingua straniera che si basa sul gioco linguistico, ma il progetto è cresciuto sotto il profilo metodologico e della strutturazione. In cantiere invece c’è un progetto interculturale, che va incontro alla sempre maggiore quantità di bambini stranieri.













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