Scoppia la guerra sul «TrentoDoc»

La Camera di Commercio cede il marchio al Consorzio, ma l'Istituto non ci sta


Carlo Bridi


TRENTO. Doveva essere il Vinitaly "della pace" per il vino trentino, dopo il ramoscello d'ulivo lanciato dai vigniaioli di Nicola Balter, invece rischia di essere ricordato per la "guerra delle bollicine". In ballo, infatti, c'è uno dei marchi più importanti, quello del TrentoDoc, sul quale rischia di accendersi una pesante contesa. Ieri mattina, nel corso della presentazione della fiera del vino di Verona, il presidente della Camera di Commercio Adriano Dalpez aveva annunciato l'importante novità: «La Giunta Camerale nella sua ultima seduta ha deciso di cedere gratuitamente al Consorzio vini del Trentino il marchio TrentoDoc». Una novità che sembrava essere stata accolta positivamente da tutti gli addetti ai lavori, anche in vista delle novità del "Piano vino" che dovrebbe essere presentato ufficialmente proprio nel corso del Vinitaly.

Stando alle prime indiscrezioni filtrate, e che il Trentino è in grado di anticipare, c'è infatti un ruolo primario per il Consorzio vini guidato da Elvio Fronza, che diventerà l'unico interlocutore della Provincia per quanto riguarda la promozione dei vini trentini, compito che si assommerà a quelli sulla tutela che le sono affidati per legge.

Invece, nel tardo pomeriggio, ecco arrivare una piccata nota stampa dell'Istituto TrentoDoc, guidato dall'ad di Cavit Enrico Zanoni: «L'Istituto Trento Doc ha avviato da tempo con Trentino Marketing, Consorzio Tutela Vini e Camera di Commercio la definizione di alcune questioni cruciali per la vita stessa dell'Istituto, quali ruolo, competenze e risorse. Tra questi aspetti, particolare rilievo per la legittimazione del ruolo dell'Istituto stesso, a livello locale ma soprattutto nazionale e internazionale, rivestiva la titolarità del marchio, infatti l'Istituto Trento Doc, con unanime e determinata decisione del Comitato ne aveva rivendicato alla Camera di Commercio (il 14 febbraio) la proprietà. Prendiamo atto del diverso orientamento espresso nell'ambito conferenza stampa del Vinitaly, e ci riserviamo di portare in cda la discussione sulle conseguenze di questa scelta».

Sul piatto, l'Istituto TrentoDoc mette il suo lungo impegno che in questi anni ha permesso al marchio di ritagliarsi un ruolo di vertice tra le bollicine italiane, tanto che secondo una classifica fatta dalla più importante rivista del settore fra i 20 migliori spumanti italiani metodo classico, ben 12 sono Trento Doc. Insomma, un marchio importante e su cui l'Istituto non ha alcuna intenzione di cedere posizioni.













Scuola & Ricerca

In primo piano