Trento

Scivola e precipita per 200 metri

La vittima è Alessandro Mattivi, 52 anni, di Trento Era partito sabato per Cima Sassara, ma non è mai arrivato



TRENTO. Era partito sabato mattina da Trento, Alessandro Mattivi, 52 anni, titolare della ditta Mattivi Marmi, per passare la notte in quota sul versante nord di Cima Sassara, al bivacco “Fratelli Bonvecchio”, sul Brenta. Ma al bivacco purtroppo, non è mai arrivato. L’uomo, per quanto fosse attrezzato di ramponi ed un esperto alpinista, è scivolato a pochi metri dalla meta a 2.780 metri, precipitando per 200 metri sul sentiero Costanzi e riportando ferite mortali.

Il fatto che si trovasse da solo ha rallentato i soccorsi, che sono scattati solo ieri, quando uno dei figli dell’escursionista ha allertato il Soccorso alpino, non riuscendo a mettersi in contatto con il padre. L’allarme è scattato verso le 12 di ieri ed ha messo in moto l’area operativa Trentino Occidentale del Soccorso alpino e la centrale di Trentino Emergenza. Racconta il presidente del Soccorso alpino Adriano Alimonta che si è arrivati alla ricostruzione dell’itinerario programmato da Alessandro Mattivi una volta trovata la sua auto, parcheggiata a Campo Carlo Magno. Si è iniziato a perlustrare così un’ampia zona del Brenta, concentrandosi poi su Cima Sassara.

I sospetti che l’escursionista non fosse mai arrivato alla meta, al bivacco Bonvecchio, sono diventati purtroppo realtà quando il personale medico del 118 e del soccorso alpino, a bordo dell’elicottero, ha individuato il corpo dello sfortunato alpinista in fondo ad un canalone, privo di vita. L’ipotesi più probabile è che Alessandro Mattivi abbia messo un piede in fallo, su un tratto ghiacciato del sentiero Costanzi che stava percorrendo, a pochi metri dall’arrivo alla meta. Alimonta raccomanda prudenza, perché nonostante le condizioni del tempo invoglino alle gite in alta quota, la montagna è insidiosa, perché pur senza neve,presenta tratti giacciati.

La salma di Mattivi è stata individuata attorno alle 16 ed è stata caricata con un verricello sull’elicottero e poi composta alla camera mortuaria del cimitero di Madonna di Campiglio. Alessandro Mattivi lascia la moglie Antonella e tre figli, Loris di 25 anni, Eros di 24 e Linda, la più piccola. Alessandro era il titolare dell’omonima azienda di marmi, specializzata nella lavorazione della pietra e che annovera un bisnonno materno, Davide Tomasi che ha contribuito a lavorare i blocchi di granito per il monumento a Dante, mentre il padre Pietro ha realizzato il basamento del Mausoleo di Battisti sul Doss Trento.













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