Schiuma bianca nel torrente Varone

Danneggiate la cartiera e la cascata. Ignota l'origine dell'inquinamento



RIVA. Non è nota l'origine e la natura della sostanza che ieri, come venerdì scorso, ha inquinato il torrente Varone provocando danni sia alla cartiera Fedrigoni, sia alla cascata, dove centinaia di visitatori hanno osservato allibiti uno spesso strato di schiuma bianca uscire dalla forra. Gli agenti della Polizia locale addetti alle problematiche ambientali hanno prelevato dei campioni di acqua che poi hanno inviato all'Appa per le analisi.

La stessa operazione l'avevano effettuata anche una settimana fa, ma da Trento ancora non sono arrivati i risultati di laboratorio che potrebbero mettere la Polizia sulle tracce dei responsabili dell'inquinamento. Intanto in cartiera si vedono costretti a trattare con prodotti adeguati l'acqua utilizzata per il ciclo di produzione. «È un problema - afferma il direttore Augusto Mascher - perché per abbattere i tensioattivi che causano la schiuma dobbiamo usare altre sostanze chimiche. Poi dobbiamo ritrattare l'acqua per restituirla al torrente il più possibile pulita».

Alla cascata del Varone invece possono fare ben poco per arginare il danno d'immagine arrecato dall'inquinamento. Venerdì scorso la schiuma è durata circa due ore, raccontano i responsabili del parco naturalistico (uno dei luoghi più visitati di tutto il Trentino), ieri invece è apparsa, ancora più abbondante, verso le 11 e sei ore dopo era ancora lì. «I turisti sgranano gli occhi, chiedono spiegazioni e si scandalizzano. E noi non sappiamo cosa dirgli», commentano amareggiati alla cascata.

In attesa di conoscere il responso dei tecnici dell'Agenzia provinciale per l'ambiente si possono fare solo congetture sulla fonte dell'inquinamento. «Questa volta - dice Mascher - noi non siamo di sicuro: l'origine del problema è a monte. Spero solo che in queste indagini siano tanto zelanti quanto lo sono stati nei nostri confronti».













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