Il presidente Inps: useremo i droni contro il caporalato 

Scarpe rotte e senza cibo fra le piante

Trento. I lavoratori sarebbero stati reclutati fra i connazionali dell’indiano datore di lavoro e fra gli stranieri in Italia come richiedenti asilo. Tanto che i furgoni che li caricavano passavano...



Trento. I lavoratori sarebbero stati reclutati fra i connazionali dell’indiano datore di lavoro e fra gli stranieri in Italia come richiedenti asilo. Tanto che i furgoni che li caricavano passavano la mattina alle 5 anche davanti ai centri di accoglienza. E poi via per destinazioni ignote a chi aveva davanti una giornata di lavoro nei campi. Intervallata solo da una pranza per un pranzo molto spartano. Tanto che ai 25 che sono stati fermati nel settembre del 2017, i finanzieri hanno offerto da mangiare e da bere perché erano in precarie condizioni. Con scarpe rotte e vestiti in pessime condizioni, lavoravano ben oltre l’orario fissato nei contratti. Contratti che, quando c’erano, prevedevano un codice di contratto di lavoro riferito ad “assunzione di lavoratori extracomunitari dalle liste di mobilità”, che permettevano di tariffare i contributi in maniera agevolata, Un duro lavoro per paghe anche da 20 euro. Al giorno.

«Esiste un rischio più che concreto di caporalato e sfruttamento dei lavoratori anche sul nostro territorio. Il numero ridotto di casi non può - interviene il segretario della Flai del Trentino, Maurizio Zabbeni - assolvere nessuno dalle responsabilità per avere sfruttato la manodopera di persone sicuramente in situazioni di bisogno. Purtroppo le organizzazioni criminali si organizzano in modo sempre più raffinato e speculando sul costo del lavoro, riescono a coinvolgere anche le imprese che evidentemente vigilano non a sufficienza sul rispetto delle norme». Sul tema del caporalato nei campi, è intervenuto, in audizione alla Camera anche il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. «Propongo la creazione di una task force di ispettori Inps che collaborino con forze dell'ordine e magistratura e l’utilizzo di strumenti tecnologici come i droni per fare controlli più precisi su appezzamenti e loro redditività - ha detto specificando che - la situazione è drammatica».













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»