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«Sblocca Italia»: la Valdastico non c’è

Il governo Renzi recepisce le istanze trentine. Via libera al tunnel del Brennero e alla proroga della concessione sull’A22


di Luca Pianesi


TRENTO. La Valdastico non c’è. La prosecuzione dei lavori per l’Alta Velocità del Brennero sì. E quanto da sempre il Trentino chiede allo Stato, di poter allungare la concessione sull’A22 (scaduta il 30 aprile di quest’anno) ad Autostrada del Brennero Spa in cambio di risorse dal privato da destinare ad opere pubbliche, addirittura è diventato il principio scelta dal Governo per prolungare le concessioni anche ad altri gestori autostradali per diversi assi viari del Paese. Insomma il Trentino da questo “Sblocca Italia” ne esce bene. Decisamente bene se si pensa che fino a giovedì sera, fino al giorno prima del consiglio dei ministri, la prosecuzione della Valdastico Nord, assieme alla terza corsia Trieste-Venezia (che nello “Sblocca Italia” infatti c’è), sembrava cosa fatta mentre l’A22 rischiava di restare fuori dal pacchetto di proroga delle concessioni ai gestori autostradali (si parlava di una convenzione unica fino al 2017 per la Torino-Trieste, la Piacenza-Brescia, la Brescia-Padova e la Venezia-Trieste). E invece le cose sono andate in maniera molto diversa.

«Prendiamo atto che la Valdastico non c’è nel decreto “Sblocca Italia” - commenta l’assessore ai trasporti della Provincia Mauro Gilmozzi - e questo non può che renderci felici. E’ un passo importante perché, se il Governo l’avesse prevista, avrebbe reso in salita il nostro percorso. Ciò detto sappiamo che la partita non si esaurisce qui. Il 4 settembre c’è l’ennesimo incontro al Cipe dove verranno valutati gli eventuali aspetti tecnici ed economici dell’opera. Non si deciderà nemmeno in quella sede. La vicenda proseguirà ancora ma intanto prendiamo positivamente atto che il Governo ha accolto le nostre ragioni. Da sempre, infatti, sosteniamo che non ci sia visione strategica in un’opera come l’autostrada Valdastico, che investe tutto sulla gomma mentre l’Europa punta sempre di più sulle rotaie». E da qui nasce il secondo motivo di soddisfazione per il Trentino: tra le opere ritenute prioritarie da Renzi e i suoi ministri (tanto da dover essere cantierata entro il 30 giugno 2015) c’è la prosecuzione degli interventi per il nuovo tunnel del Brennero. Rotaie, dunque, e non autostrade.

E sulle concessioni autostradali? «Il Governo - spiega Gilmozzi - non ha indicato nel dettaglio quali saranno le autostrade che potranno usufruire della proroga. Questo permette anche all’A22 di rientrare nel pacchetto. Spetterà poi a Bruxelles valutare se concedere o meno le varie proroghe. Quel che è importante, però, è il principio scelto dal Governo: prendere in considerazione le proroghe alle concessioni solo qualora i gestori privati si impegnino a finanziare parte di opere pubbliche. Quello che noi chiedevamo da tempo rispetto all’A22». E allo stato d’animo positivo degli amministratori trentini (tolto Fugatti che ha sottolineato come la proroga per l’A22 si sarebbe potuta ottenere prima, se il governo trentino avesse manifestato aperture sulla Valdastico) fa da contraltare quello di Luca Zaia, della Regione Veneto: «Volevo constatare - dichiara -se il decreto di Renzi fosse soltanto fumo o contenesse anche arrosto per il Veneto. Ho verificato coi miei tecnici e ora posso confermarlo con certezza: lo “Sblocca Italia” è fumo, fumo nero e irritante».













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