Sarà Fercam a trasportare freschi e generi vari del Sait 

Accordo vicino tra le due aziende, ma l’obiettivo è ancora più ambizioso Nel 2019 la collaborazione tra i due colossi potrebbe diventare ancora più stretta


di Daniele Peretti


TRENTO. Nelle prossime settimane diventerà operativa la partnership tra Fercam (una delle maggiori aziende di trasporto nazionali di proprietà della famiglia Baumgartner di Bolzano) ed il Sait. La firma è vicina. Sarebbe questione di ore.

Fercam dovrebbe gestire la pianificazione e l’organizzazione dei trasporti di generi vari e prodotti freschi con la possibilità di utilizzare i mezzi fino a saturazione, ottimizzando così i costi di trasporto. Da quest’accordo dovrebbero derivare economie di scala che si trasformeranno in un’opportunità di risparmio per il Sait: si calcola che il vantaggio sarà quantificabile in un 10 per cento in meno di costo complessivo che potrà essere destinato a rinforzare altre voci di bilancio.

Dall’altra parte Fercam che ha sottoscritto una tariffa a peso per i 50 mezzi messi a disposizione dalle dieci aziende trentine che già collaboravano col Sait, punterà all’ottimizzazione dei propri trasporti dando un ulteriore opportunità di lavoro agli stessi trasportatori; dei quali nessuno era dipendete diretto del Sait e gli attuali impiegati continueranno il loro lavoro, solo con un diverso regista. In sostanza cambierà l’importazione del servizio senza alcuna perdita occupazionale. La partnership potrebbe avere ulteriori sviluppi a partire dal 2019 perché l’obiettivo finale sarò quello di fare in modo che Sait si possa dedicare esclusivamente all’acquisto e alla vendita, con quella competitività finora perduta.

Cinque sono le province interessate: Trento, Bolzano, Belluno, Brescia e Bergamo per un totale di 600 punti vendita e di 165mila consegne, per un valore di un milione di quintali trasportati sei giorni su sette. Sul campo 50 mezzi che andranno ad effettuare anche più consegne al giorno per un fatturato annuo di 4 milioni di euro. Per Fercam si tratterebbe del contratto più importante in assoluto di tutta la sua attività e si vuole che diventi un’opportunità per entrambi, tanto che il termine del 2019 è considerato come una sorta di “periodo franchigia”, superato il quale ci potranno essere ulteriori sviluppi clamorosi.

Clamorosi perché con un lavoro progettuale al quale entrambe le aziende hanno riservato del personale dedicato, si dovrebbe instaurare una collaborazione tra due pilastri dell’economia regionale non nell’ottica dell’esternalizzazione di servizi che puntano al risparmio attraverso il taglio del personale, ma unendo le reciproche esigenze in un rapporto di collaborazione non solo si possono evitare i licenziamenti, ma si potrebbe anche arrivare al recupero di alcuni elementi. L’attività del Sait deve fare i conti anche con i problemi della stagionalità: picchi nei mesi estivi ed invernali e cali progressivi negli altri mesi. Ma ad un costo attualmente sempre identico.

In caso di accors gli stessi mezzi di Sait entreranno a far parte del “sistema Fercam” e potranno essere utilizzati anche per trasporti diversi, ottenendo così una saturazione continuativa che si trasformerà in un risparmio consistente. Una sinergia che potrebbe trovare spazio anche in altri ambiti creando delle opportunità interessanti. Quello in atto tra Fercam e Sait lo si può considerare un progetto propedeutico per soluzioni alternative, ma immediatamente efficaci, per stati di crisi aziendali. Positivo è anche il fatto che protagonisti ne siano due aziende regionali che opereranno senza alcun contributo pubblico e in questo specifico settore, senza tagli di personale.













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