trento

Santa Chiara, il parco riqualificato con lo smartphone

Doppia proposta della start-up U-Hopper per coinvolgere la cittadinanza nel progetto, con feedback e segnalazioni


di Gilda Fusco


TRENTO. Sapremo relativamente presto (a novembre) se i lavori di riqualificazione della zona Santa Chiara otterranno i finanziamenti da Roma, agognati dal Comune per rimettere in sesto un'area che pur essendo in pieno centro è diventata quasi una periferia. Tra gli interventi che hanno trovato spazio nel progetto c’è anche la proposta della start-up trentina U-Hopper, al cui interno lavora l’ingegnere Daniele Miorandi. L’azienda ha chiesto un finanziamento di 86 mila euro (su un budget complessivo di 18 milioni).

Qual è il progetto con cui avete vinto il bando del Comune?

Noi abbiamo proposto due interventi tecnologici per consentire ai cittadini di partecipare alla gestione del bene comune. “Coinvolgimento cittadino” è pensato per dare la possibilità alle persone di offrire dei feedback al Comune su come vengono portati avanti gli interventi di riqualificazione urbana. Metteremo dei radiofari (piccoli dispositivi alimentati a batteria che emettono un segnale in onda radio) che invieranno una notifica sul cellulare di chi ci passa vicino, per avvertirlo che in quell’area è stato effettuato un intervento di riqualificazione su cui le persone possono esprimere un’opinione attraverso un questionario. Non servirà installare alcuna applicazione, e ovviamente le risposte saranno aggregate e inoltrate a chi ha effettuato l'intervento, che potrà verificare qual è la percezione dei cittadini sul lavoro svolto.

Chi non vorrà ricevere queste notifiche potrà disattivare la funzione?

Assolutamente sì. È uno strumento pensato per essere non invasivo: vogliamo fornire semplicemente un servizio di ascolto senza creare disagio alle persone.

E il secondo intervento, invece?

Si chiama “Segnalazioni cittadine”. È pensato per dare alle persone la possibilità di segnalare situazioni di potenziale disagio. L'idea è di attivare un numero su Whatsapp attraverso cui il cittadino potrà segnalare (attraverso messaggi, foto o video) tutte quelle situazioni per cui non chiamerebbe i carabinieri ma che sono comunque motivo di malcontento. Dall'altra parte ci sarà un software in grado di capire qual è la tematica di cui si sta parlando e inoltrare la segnalazione all'ufficio competente. Ovviamente il sistema sarà attivo ventiquattr'ore su ventiquattro, sette giorni su sette. Anche perché non ci sarà bisogno di personale dedicato.

Ho solo un dubbio: questo progetto è fortemente incentrato sugli smartphone; però alcune persone, soprattutto quelle più anziane, lo smartphone non ce l'hanno.

È vero che c'è un rischio di marginalizzare quei gruppi che non sono a proprio agio con la tecnologia, ma credo che sia un problema che tendiamo a sovrastimare. La realtà sta cambiando, le tecnologie stanno diventando sempre più fruibili: sono sempre più facili da usare anche da chi non ha una preparazione tecnica o non è cresciuto in mezzo a loro, e costano meno. Qualcuno si lamenterà del fatto che ci vuole lo smartphone, ma credo che i dati ci confermeranno che si tratta di un problema piccolo e superabile.













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