Sanità: giallo sulla plastica al seno alll'ospedale S. Camillo di Trento

Il dottor Adilardi annuncia in uno spot l'intervento, ma la direzione nega


Sandra Mattei


TRENTO. Da febbraio al San Camillo è attivo il primo ambulatorio di chirurgia plastica ricostruttiva al seno, diretto dal chirurgo Pasquale Adilardi. Ad annunciarlo degli spot con lo stesso interessato, in onda su Tca. Adilardi, che dirige la clinica Domus Salutis a Legnago, utilizza una tecnica all'avanguardia, con le cellule staminali. Ma dal San Camillo smentiscono: «Qui non si fa nessun intervento». O meglio, precisano, a scanso di equivoci. Se il dottor Adilardi annuncia che la plastica ricostruttiva alla mammella dopo un intervento oncologico potrà assumere «forme e consistenza nuove, affidate alle cellule staminali», dall'altra parte Maria Giovanna Santangelo, direttrice sanitaria del San Camillo commenta: «Il dottor Adilardi ha concluso con noi un contratto per svolgere in libera professione attività ambulatoriale, ma nel nostro ospedale non è mai stato effettuato un intervento di chirurgia ricostruttiva, né tantomeno estetica, visto che non rientra nei nostri obiettivi». Chiediamo allora alla direttrice sanitaria se rientri negli obiettivi, la chirurgia ricostruttiva postoncologica. «Sì, - risponde Santangelo - è un'attività che intendiamo introdurre, ma al momento non abbiamo ancora realizzato un intervento di questo tipo». Insomma, la questione gioca sull'equivoco dello spot pubblicitario, che anticipa interventi di chirurgia plastica (solo ricostruttiva, ben inteso), che al momento però il dottor Adilardi effettua a Legnago, nel veronese. Al San Camillo visita le pazienti, che poi vengono operate nella clinica privata veneta. E chiarisce: «Nella prospettiva in cui verrà attivata la sala operatoria, il referente sarò io». In attesa che si ricorra anche al San Camillo a questi interventi, chiediamo ad Adilardi di spiegare quali sono i vantaggi dell'utilizzo di cellule staminali nella ricostruzione della mammella. «L'innovazione si basa su un mix di cellule di tessuto adiposo estratte dalla pancia o dai fianchi della paziente, unendole in successione al tessuto cartilagineo. Tale amalgama viene iniettata nel seno con una speciale siringa, attraverso un'operazione della durata di circa un'ora. Il vantaggio è che questa tecnica blocca il riassorbimento del tessuto adiposo». Si tratta, fa capire Adilardi, di un'alternativa alle protesi, che vanno sostituite nel tempo ed è un'operazione indolore. Chiarito che al momento le pazienti che hanno avuto un intervento in seguito ad un tumore al seno, al San Camillo possono solo essere visitate, per poi farsi operare nella clinica privata, rimane l'interrogativo dei tempi in cui tale operazione potrà essere effettuata a Trento. Pare che per avviare gli interventi, il San Camillo stia aspettando dalla Provincia di sapere a quanto ammontano i rimborsi. Ma Adilardi è fiducioso, al punto che per lui l'accordo è già fatto. Si legge infatti nella nota stampa: «Il San Camillo, presso l'ambulatorio di chirurgia plastica diretto da Adilardi, è una delle strutture ad effettuare tale tipo di interventi in regime di convenzione».













Scuola & Ricerca

In primo piano