San Marco, stop al degrado La petizione dei residenti 

Il portico della chiesa è diventato giaciglio per i senza tetto e luogo di spaccio In un incontro fissato tra vicesindaco, vicario e Valentini si valuta la recinzione



TRENTO. La recinzione del portico della chiesa di San Marco sarà deciso nell’incontro programmato questa settimana tra il vice sindaco Biasioli, il vicario della chiesa Don Marco e Matteo Valentini: lo storico commerciante la cui attività è da 150 anni in Via San Marco e che sarebbe disponibile a partecipare alla spesa. «Se serve sono disponibile a dare il mio contributo, perché il monumento va preservato e un idonea inferriata può essere la soluzione».

Mentre le venti famiglie residenti nel condominio Itea hanno sottoscritto una lettera denuncia che è stata inviata alle autorità. Venerdì pomeriggio in piazzetta degli Agostiniani è scoppiata una rissa – risolta con l’intervento delle forze dell’ordine – tra il gruppo di persone che stabilmente staziona sulla strada ed il corriere che aveva suonato il clacson per chiedere strada. «La piazzetta è diventata un luogo di spaccio, definita la contrattazione gli spacciatori vanno a rifornirsi nel parco e poi tornano per la consegna. Il gruppo è composto per la maggior parte di minori». I residenti fanno notare anche come ci sia un potente faro, posizionato proprio sulla facciata della casa Itea che se fosse messo in funzione, illuminerebbe adeguatamente la piazzetta che di notte si trasforma in un terra di nessuno, giaciglio per senza tetto e col degrado a farla da padrone. La chiesa di San Marco è stata affidata alla comunità romena di rito ortodosso, ma viene utilizzata unicamente due giorni alla settimana e comunque per funzioni solo diurne. La situazione nel vicino parco: «Fruibile solo alla mattina, poi di pomeriggio tutto torna come prima. Il peggio è arrivato con l’apertura dell’ingresso che da su Via San Marco – osservano i residenti – tre uscite sono l’ideale per sfuggire alle pattuglie, ma anche per muoversi indisturbati. Il Comune aveva messo due operai a controllare il parco: solo che facevano dalle 8 alle 14 e venerdì scadrà il contratto che, a quanto pare, non sarà rinnovato. Il problema non è alla mattina, ma dal pomeriggio a notte inoltrata, ore nelle quali non ci sono controlli sufficienti».

Installate le telecamere nell’area della chiesa di San Pietro, potenziati i controlli in Piazza Dante, lo spaccio ha “spinto” su questi metri di centro storico: «Esatto. La situazione era difficile da tre anni, ma da inizio estate è peggiorata progressivamente». La chiusura del portico può essere una soluzione? «Prima di tutto si andrebbe a preservare un monumento della città oggi pieno di graffiti e incisioni. Poi si toglierebbe la possibilità più comoda per chi vuole stazionare in zona. In più la piazzetta degli Agostiniani andrebbe adeguatamente illuminata e le pattuglie oltre a passare più frequentemente, dovrebbero anche fermarsi per fare dei controlli». Indice di quanto la situazione possa a essere a rischio il furto e la rapina – in entrambi i casi sono state rubate delle katane – subiti dalla coltelleria Valentini che ha ancora una vetrina antisfondamento danneggiata. (d.p.)













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