Saldi flop, metà dei negozi restano chiusi

Poca gente e pochi affari: la prima domenica con gli sconti in città è stata un vero e proprio fallimento


di Maddalena Di Tolla


TRENTO. La prima domenica di apertura estiva (con saldi) dei negozi nel centro di Trento è stata, come molti prevedevano, un flop. La città era torrida, quasi tutti i bar del centro storico erano chiusi (forse con l'intenzione di aprire la sera per la partita?) e la metà dei negozi pure. Fra i pochi locali aperti, dove ottenere almeno un bicchiere d'acqua fresca, c'erano ad esempio la pasticceria Bertelli e al mattino la mitica Casa del caffè. In giro non c'era tanta gente, soprattutto nel pomeriggio. Invece al lago di Caldonazzo e sulle strade fuori città c'era traffico: la caldissima giornata d'estate certo non ha aiutato e così pure la Trento -Bondone e l'imminente partita della finale degli europei.

Scarse sono state anche le vendite per quasi tutti, a sentire i negozianti (titolari e loro responsabili di punto vendita) che abbiamo intervistato, a parte qualche eccezione, come quella del negozio Falconeri, i cui titolari invece si dichiarano soddisfatti, ma spiegano anche di essere stati raggiunti soprattutto da clienti affezionati. Quello che i negozianti ci hanno spiegato è che se al mattino qualcuno si è visto, in tanti negozi nel pomeriggio non è entrato proprio nessuno e in molti altri pochissime persone. Tanto che qualcuno ha chiuso i battenti verso le sei o anche prima.

Davanti ai nostri occhi in effetti, nel corso del nostro giro per negozi trentini e punti vendita di catene nazionali, che è durato tre ore ieri pomeriggio, abbiamo visto al massimo quattro persone tutte insieme in un negozio, e si trattava di una famiglia. Presso lo storico negozio di abbigliamento Niccolini, di piazza Cesare Battisti, per esempio, il primo scontrino del pomeriggio si è battuto verso le 17.30.

In alcuni negozi addirittura gli avventori entravano per trovare frescura, dichiarandolo con un sorriso onesto agli sconfortati venditori. Facendo qualche domanda ai pochi acquirenti, tutti si sono detti sconcertati sia dalla chiusura di gran parte dei negozi, sia dal mancato servizio che i bar chiusi non hanno offerto.

L'immagine che emerge sia da quello che si è visto sia dalle conversazioni con gli operatori del settore, è quella di una città che ha voluto sperimentare un'apertura in un periodo poco adatto e senza coerenza, senza che la base dei commercianti, oltretutto, avesse raggiunto un accordo

Molti hanno poi fatto notare che in ogni caso le aperture domenicali in città come Trento possono funzionare solo se sono accompagnate da eventi, come feste, aperitivi, musica dal vivo. Non è mancato chi ha dato spiegazioni più disparate, come i titoli dei giornali che annunciavano il probabile fallimento dell'iniziativa o addirittura la mancanza degli autobus o dei parcheggi.

Fra i negozi che hanno tenuto le serrande abbassate c'erano negozi come Sportler e uno dei due punti vendita Benetton, Floris, Bonfioli, Vittorio De Lorenzi, Del Marco, Gottardini: insomma nomi storici e ben noti del commercio trentino e negozi di livello nazionale, accomunati dalla scarsa fiducia in questa prima giornata dei saldi estivi. Aperti quasi tutti i punti vendita delle catene, con i loro referenti locali in difficoltà a spiegare ai rispettivi responsabili nazionali questa apertura con poche vendite.

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