Sì di Trento alla pista tra Pinzolo e Campiglio

Approvata la variante ai confini delle aree sciabili nel Parco Adamello Brenta Il presidente Caola: «Un tracciato che rispetta al massimo la tutela ambientale»


di Elena Baiguera Beltrami


MADONNA DI CAMPIGLIO. La pista Puza dai Fo’-Plaza, che andrebbe a completare dal punto di vista sciistico il collegamento impiantistico Pinzolo-Campiglio, si sta avviando verso un’ approvazione definitiva da parte degli uffici competenti. La Giunta Provinciale, pur con una serie di osservazioni relative al delicato contesto naturalistico della zona interessata, esprime parere favorevole alla variante deliberata dal Parco Naturale Adamello Brenta nel dicembre 2014. Ma di che cosa si tratta esattamente? «Su proposta dei Comuni di Stenico e di Pinzolo e dell’Asuc di Stenico, abbiamo chiesto una variante rispetto ai confini delle aree sciabili all’interno del Parco – dichiara il presidente del PNB Antonio Caola – sostanzialmente si tratta di una compensazione relativamente al tracciato inserito nel piano urbanistico provinciale del 2000. La compensazione prevede lo stralcio di 90.000 metri quadrati a nord, sul tracciato della pista, che costituiscono un’area di elevato pregio ambientale, sia per la riproduzione del gallo cedrone, che di altre specie faunistiche e floreali, in cambio della possibilità di prevedere la progettualità del tracciato a sud, inserendo nelle aree sciabili del Parco 38.000 metri quadrati, i quali essendo a ridosso del torrente Valagola, costituiscono un’area meno delicata, sia dal punto di vista idrogeologico che faunistico». Pericolo devastazione di aree di pregio scongiurato dunque? E qui la questione si complica, perché lo stesso Comitato Scientifico delle aree protette, pur esprimendo un sostanziale parere positivo alla variante 2014 richiesta dal Parco, non tralascia una serie di considerazioni che vanno dalla «particolare attenzione nella traduzione progettuale della previsione urbanistica», alla «preoccupazione per il rischio di sviluppi progettuali che potrebbero espandere il fronte di disturbo verso Valagola, Val Brenta, Vallesinella, attraverso iniziative collegate al sistema impianti e piste». Tradotto in parole povere: la nascita di esercizi pubblici, rifugi e infrastrutture varie. Per contro il Comitato Scientifico ammette che la variante 2014 del Parco non determinerà sostanziali incrementi della sciabilità sul versante Puza dai Fo’-Plaza, rispetto al Pup del 2000. Ma allora viene da chiedersi: perché tutte queste preoccupazioni /osservazioni relative al delicato contesto naturalistico non sono state affrontate nel 2000?













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